A Rimini Fiera spazio alle culture gastronomiche e ai prodotti alimentari dei Paesi in via di sviluppo
Rimini, 4 dicembre 2012 – A Rimini Fiera, dal 23 al 26 febbraio 2013, nell’ambito di RHEX Rimini Horeca Expo (il nuovo evento internazionale di Rimini Fiera nato dalle esperienze degli ex SIA Guest e Sapore e dedicato a innovazioni, soluzioni e tendenze del mercato del “fuori casa”, offrendo una formidabile vetrina per gli espositori dell’industria alberghiera, dell’ospitalità, della ristorazione e dell’intrattenimento) in programma approfondimenti e riflessioni dedicate ai nuovi scenari della ristorazione etnica e alle culture gastronomiche e prodotti alimentari dei Paesi in via di sviluppo. Un’occasione unica per far luce su una realtà in grande ascesa che ad oggi, secondo una fotografia scattata dal centro studi Fipe – Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, su dati Eurisko 2010, conta quasi 4000 esercizi, distribuiti sull’intero territorio nazionale, con netta prevalenza della comunità cinese, sempre più specializzata nell’apertura e gestione dei ristoranti giapponesi, seguita da quella brasiliana e quella africana, specializzatasi nella produzione di kebab e pizze e da quella del Bangladesh distintasi nel settore pasticceria. Un progetto innovativo, realizzato in collaborazione con l’Associazione Internazionale Imprenditori Stranieri, per cogliere al meglio le ultime evoluzioni del filone etnico e comprendere e travalicare gli ostacoli legati all’entrare in contatto con gli imprenditori stranieri della ristorazione etnica. “Le difficoltà esistono – spiega Claudio Pica Presidente dell’Associazione Internazionale Imprenditori Stranieri e Segretario dell’Associazione Esercenti Bar e Gelaterie di Roma e Provincia – e sono legate a una ritrosia ad interfacciarsi con il mondo dell’associazionismo legata a ragioni culturali, ma le stiamo superando attraverso il dialogo con Ambasciate e Consolati e a una fitta rete di nostri collaboratori che contattano tutti gli esercenti. RHEX e l’approfondimento dedicato alle culture gastronomiche e ai prodotti alimentari dei Paesi in via di sviluppo saranno un’occasione per evidenziare qualità e trasparenza dell’offerta”.
