Rimini, 10 novembre 2020 – Spostare il punto di osservazione da stabili in disuso ad ambientazioni immaginarie per la creazione di racconti di cui gli stessi giovani siano artefici e creatori, è l’obiettivo del laboratorio “Dalla storia all’immaginario delle colonie marine” che, articolandosi in più fasi, porterà un gruppo di 15 adolescenti ad immaginare una storia surreale, la cui ambientazione sarà proprio la Colonia Novarese, di cui saranno protagonisti loro stessi trasformando la storia in testo teatrale.
Nato all’interno del progetto “Giovani guide per colonie e altri luoghi abbandonati” promosso dall’associazione Il Palloncino Rosso per coinvolgere le fasce giovanili in un progetto di rigenerazione urbana, il laboratorio curato dall’Associazione culturale Alcantara e condotto da Diego Runco, in un momento storico come quello attuale, in cui l’emergenza COVID 19 sta radicalmente cambiando le modalità di relazione e di incontro, ha preso il via in questi giorni non senza difficoltà ma sempre nel rispetto del DCPM.
“L’incontro con Il Palloncino Rosso e il progetto ‘Giovani guide per colonie e altri luoghi abbandonati’ ci ha subito dato la possibilità di proporre a 15 adolescenti del nostro territorio l’opportunità di scoprire e ripensare questi spazi. Il momento che stiamo vivendo ci ha richiesto uno sforzo creativo e di immaginazione che ci ha permesso di riadattare progettualità e modalità alle esigenze contingenti – ha spiegato Damiano Scarpa presidente dell’associazione culturale Alcantara – In questa ottica le colonie marine abbandonate di Rimini (in particolare la Colonia Novarese) possono essere riscoperte da ragazze e ragazzi non come luoghi in abbandono e sinonimo di degrado, ma come fonte di storie da ricercare e da reinventare”.
“Siamo molto lieti di supportare questo laboratorio coordinato da Alcantara perché va a rafforzare il modello che abbiamo cercato di mettere in pratica in questi anni nella zona delle colonie abbandonate – spiega Luca Zamagni, presidente dell’associazione Il Palloncino Rosso – Ossia utilizzare la cultura, in questo caso il teatro, forma d’arte a noi particolarmente gradita, per agevolare la partecipazione e la catalizzazione della cittadinanza su questi beni. E ancora più preziosa risulta essere l’opera di Alcantara perché quella partecipazione viene messa in pratica dai giovani. Ancora una volta siamo a sottolineare la necessità di ripensare questi spazi non con una chiave turistico alberghiera, o comunque non solo, ma con progetti che abbiano a che fare con l’arte e la cultura in generale”.
Il progetto risulta tra i vincitori del Bando “Adolescenza” della Regione Emilia- Romagna 2019.
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