TRADURRE IL ‘ROSA’, UN GENERE DA MILIONI DI COPIE
Al San Pellegrino, la due giorni con Alessandra Roccato, editor di Harlequin Mondadori,
per carpire i segreti della traduzione dall’inglese di un genere che spopola nelle librerie
Roccato: “Nel tempo il romanzo rosa si è evoluto con i mutamenti sociali.
Non è più detto che il lieto fine della storia d’amore coincida con il matrimonio,
le protagoniste hanno un ruolo molto più attivo nella storia,
il linguaggio è più spigliato rispetto a quello più “aulico” degli anni ’80”.
Misano Adriatico, 23 ottobre 2014 – La Fondazione San Pellegrino ospita domani, 24 ottobre, e sabato 25 ottobre, il work-shop “Tradurre il Rosa”.
È una due giorni dedicata ad approfondire i segreti della traduzione dall’inglese della cosiddetta letteratura sentimentale, che rappresenta un terzo del giro d’affari mondiale dell’editoria.
A svelare ai partecipanti i segreti della professione sarà Alessandra Roccato, editor di Harlequin Mondadori: “Il work-shop intende offrire ai partecipanti – dice – l’opportunità di approfondire la traduzione di un genere che è spesso considerato letteratura di serie B, ma che in realtà è un’ottima palestra per imparare un mestiere e acquisire quella scorrevolezza che è il segreto per tenere il lettore incollato alla pagina. Una competenza che è riciclabile in qualunque altro settore della narrativa, di consumo e non solo. In un certo senso, chi traduce romanzi rosa deve sentirsi anche un po’ scrittore: deve cioè essere in grado di lavorare sul testo, trovando soluzioni che siano prima di tutto gradevoli da leggere anche se a volte, soprattutto nelle scene d’azione e intime, significa ri-raccontare qualche scena adattandola al gusto della lettrice italiana”.
La letteratura rosa rappresenta un categoria che vanta milioni di libri venduti. “In America – rivela la Roccato – si stima che i romance abbiano raggiunto nel 2013 un fatturato annuo di oltre un miliardo di dollari, una cifra che equivale al 13% degli incassi di tutta l’editoria statunitense”
Ma come si sta evolvendo il racconto e il romanzo d’amore in Italia? “Il rosa rappresenta un genere molto diversificato – afferma la Roccato – che si presta a un numero pressoché infinito di contaminazioni a seconda di come cambiano i gusti delle lettrici: fino a qualche anno fa spopolavano i romance storici, poi, sull’onda del successo di Twilight, è stata la volta dei paranormal. Adesso è il momento degli erotici, sdoganati dalle Cinquanta sfumature, domani… chissà. Essendo un genere ritagliato ad hoc sulle preferenze delle lettrici, nel corso degli anni si è evoluto di pari passo con i mutamento sociali che hanno coinvolto la realtà femminile: oggi, per esempio, non è detto che il lieto fine della storia d’amore coincida con il matrimonio; le protagoniste hanno un peso e un ruolo molto più attivo nella storia… E anche il linguaggio è cambiato, diventando più scorrevole, spigliato e moderno rispetto a quello più “aulico” degli anni ’80.
Solo l’1% degli autori/autrici del Rosa è italiano. “La maggior parte dei romance pubblicati è tradotta, soprattutto dall’inglese – conferma la Roccato – visto che i paesi anglosassoni hanno una lunga tradizione in questo genere. Nella casa editrice per cui lavoro, Harlequin Mondadori, circolano poco meno di un centinaio di traduttori, alcuni che collaborano con noi da moltissimo tempo, altri che traducono anche per altre case editrici. Capita spesso che un traduttore inizi a lavorare con noi e poi si sposti verso altri generi ed editori, e quindi, essendoci un certo ricambio, ci sono anche nuove opportunità per chi vuole fare esperienza”.
“Tradurre il rosa” fa parte della serie di seminari proposti da “Tradurre la letteratura“, il corso di perfezionamento che da quasi vent’anni forma traduttori professionisti per il mercato editoriale italiano organizzato dalla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici “San Pellegrino”.