BANCA CARIM: APPROVATO IL BILANCIO DELL’ESERCIZIO 2014
Positivo il risultato dell’attività caratteristica, miglioramento del profilo patrimoniale e importante aumento degli accantonamenti sui crediti
Approvati dal Consiglio di Amministrazione i risultati dell’esercizio 2014:
impieghi in crescita (+1,3%) in controtendenza rispetto al sistema (-1,4%)
raccolta totale in aumento (+0,6%)
margine finanziario in crescita (+10,9%)
netto miglioramento del margine operativo (+65,9%)
rettifiche su crediti per oltre 100 mln
riduzione delle spese amministrative nette (-7,3%)
i coefficienti patrimoniali confermano il pieno equilibrio strutturale e di liquidità
Rimini, 17 marzo 2015 – Nel difficile contesto economico, Banca Carim ha proseguito l’azione di conferma e rafforzamento di un proficuo rapporto con il territorio a supporto delle famiglie, della comunità imprenditoriale e delle sue infrastrutture strategiche, valorizzando la funzione etica e sociale.
Il recupero di competitività è ben rappresentato dall’andamento della gestione caratteristica, in evidente miglioramento:
- Margine finanziario a 53,6 mln (+10,9%)
- Margine operativo a 67,7 mln (+65,9%)
- Impieghi a clientela a 2.847 mln (+1,3%) in controtendenza rispetto al sistema (-1,4%).
Carim ha erogato nell’anno 185,5 mln di nuovi finanziamenti a beneficio di numerosi clienti, confermandosi quale Banca di riferimento per famiglie e piccole medie imprese, per garantire il supporto finanziario al tessuto imprenditoriale dei territori di insediamento.
E’ stata ampliata l’offerta in materia di finanziamenti assistiti da cooperative di garanzia e definito uno specifico plafond destinato agli interventi di riqualificazione delle strutture turistiche. Grazie anche ai fondi messi a disposizione dalla BCE, sono state previste condizioni agevolate per le Piccole e Medie Imprese, a supporto degli investimenti produttivi nonché per l’assunzione di nuovo personale.
Seguendo i principi della responsabilità sociale d’impresa, Banca Carim ha fornito sostegno ai progetti di sviluppo sostenibile e qualità dell’ambiente, mediante finanziamenti a favore di imprese e famiglie.
Sono stati sottoscritti “Protocolli d’Intesa” con Camera di Commercio e Unindustria di Rimini per sostenere l’internazionalizzazione dell’imprenditoria locale.
- Raccolta totale in aumento a 4.673 mln (+0,6%).
E’ proseguita l’opera di diversificazione dei prodotti di risparmio, che hanno incontrato il gradimento della clientela, anche in ottica di distribuzione per scadenza: rimarchevole la crescita dei Prestiti Obbligazionari (+233 mln: +62,3%), in controtendenza rispetto al sistema (-13,8%). La dinamica contribuisce a preservare gli attuali solidi livelli di equilibrio finanziario, a presidio del rischio di liquidità.
In evidenza l’incremento della Raccolta gestita (+189 mln: +36,0%), cresciuta ad un tasso superiore a quello fatto registrare dal sistema bancario (+20,1%). Il rapporto fra raccolta gestita e raccolta amministrata è significativamente migliorato, passando dal 46% al 69%, con positivo impatto sul margine da servizi.
- Spese Amministrative, al netto delle spese per il personale,in netta contrazione (-1,8 mln) a conferma del costante presidio dei costi e dell’ottimizzazione dei processi operativi e di fornitura.
I mezzi patrimoniali sono adeguati ai maggiori livelli richiesti dalla Vigilanza europea e consentono di pianificare con fiducia l’ulteriore sviluppo dell’attività caratteristica, orientata a cogliere anche i più modesti segnali di ripresa registrati dalla congiuntura economica nazionale e locale. Il Tier1 ratio ed il Total Capital ratio si attestano rispettivamente a 9,28% e 10,67%, entrambi al di sopra dei limiti regolamentari vigenti.
Il tasso di default ha continuato a mantenersi sostenuto anche nel 2014. Determinante in tal senso la crescita delle sofferenze e delle partite incagliate, determinata dagli aggravamenti delle posizioni deteriorate riferibili al passato.
Gli accantonamenti che ne sono derivati conseguono anche al contesto regolamentare europeo in progressiva evoluzione, orientato a crescenti livelli di copertura dei crediti in default.
Le maggiori rettifiche di valore che ne sono scaturite – che rappresentano un fenomeno giudicato eccezionale e non ripetibile – hanno sensibilmente penalizzato il conto economico, che mostra un risultato di esercizio pari a -9,1 mln. Se le accresciute svalutazioni dei crediti da un lato hanno vanificato i rimarchevoli progressi della redditività ordinaria, dall’altro hanno portato evidente beneficio ai tassi di copertura del credito deteriorato.
La sensibile diminuzione a fine anno dei crediti scaduti (past due) rappresenta il segnale di un tendenziale miglioramento della qualità prospettica del portafoglio.