BANCA CARIM: APPROVATO IL PIANO INDUSTRIALE 2015-2016

Definite le strategie per la creazione di valore solido e sostenibile: rafforzamento patrimoniale e costante presidio della qualità del credito, aumento del livello di offerta alla clientela e miglioramento del modello distributivo, riordino territoriale ed efficientamento delle strutture.

Il Piano Industriale 2015-2016 dà naturale prosecuzione alle attività realizzate nell’ultimo biennio e definisce per Carim i passi conclusivi di un percorso di risanamento per la costruzione di una Banca nuova e più efficiente, che oggi si propone al mercato perseguendo obiettivi di  sviluppo commerciale e di eccellenza nel servizio alla clientela.

Rimini, 27 gennaio 2015 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca CARIM guidato dal Prof. Sido Bonfatti ha adottato una serie di provvedimenti per la definizione del Piano Industriale 2015-2016.

Il Piano Industriale, orientato al rilancio produttivo e al miglioramento dei fondamentali di bilancio,  definisce le linee strategiche per affrontare le sfide poste dallo scenario recessivo e dalla profonda crisi che l’industria bancaria sta attraversando, causata dal ristagno economico, dalla rigidità della struttura dei costi e dalle nuove esigenze regolamentari.

La debolezza dell’economia, infatti, continua a determinare pesanti ricadute sul fronte degli impieghi, aggravando la posizione delle imprese esistenti con aumento del rischio di insolvenza e impedendo lo sviluppo di nuova imprenditoria, con forte rallentamento della domanda di credito.

Le nuove regole di vigilanza europee, inoltre, chiedono maggior rigore nella valutazione dei crediti accompagnato dal necessario aumento delle coperture delle posizioni deteriorate e un importante sforzo di patrimonializzazione, propedeutico all’avvio del Meccanismo di Vigilanza Unico.

In tale difficile contesto, il Piano Industriale prevede una serie di azioni volte a conseguire obiettivi di natura quantitativa e qualitativa, fra cui:

–          interventi mirati al sostegno della patrimonializzazione;

–          costante presidio della qualità del credito attraverso il rafforzamento dei processi di monitoraggio, gestione e recupero delle posizioni problematiche;

–          concessione del credito a beneficio di famiglie e PMI per il sostegno dell’economia reale;

–          miglioramento della qualità dei servizi offerti alla clientela con potenziamento del wealth management ed introduzione di un servizio di consulenza ad elevato contenuto professionale;

–          revisione del modello distributivo, con aumento della presenza digitale della Banca e valorizzazione della multicanalità; aumento del livello di ‘comodità’ per il cliente con piena integrazione fra sportello e nuovi canali tecnologici per la gestione delle operazioni bancarie tradizionali;

–          riordino della presenza territoriale della Banca  per completare l’azione di risanamento e di rilancio commerciale; razionalizzazione della rete degli sportelli mediante chiusura delle Filiali situate in Abruzzo e Molise, che presentano margini operativi non soddisfacenti e scarse potenzialità di crescita per la Banca;

–          semplificazione dei processi di lavoro e snellimento delle strutture direzionali con riduzione degli organici degli uffici centrali;

–          prosecuzione dell’azione di spending review, con tenace perseguimento degli obiettivi di riduzione delle spese generali e dei costi operativi;

–          gestione del personale in esubero (60 dipendenti) attraverso l’applicazione degli strumenti legislativamente previsti, auspicabilmente attraverso accordi sindacali.

Il Consiglio di Amministrazione e la Direzione Generale hanno profuso ogni sforzo, negli ultimi due anni, per mantenere i livelli occupazionali contando sull’aumento della produttività/redditività pro capite e sulla ripresa dell’economia; oggi, in uno scenario di perdurante recessione, non essendosi realizzate tali condizioni, si rende necessaria l’attuazione di una diversa strategia.

 

Il Consiglio si attende che, attraverso l’attuazione delle misure programmate nel Piano Industriale e l’auspicata ripresa dell’economia, Carim possa riaffermare la propria identità distribuendo valore agli azionisti e alla comunità.