IL CDA DI BANCA CARIM APPROVA IL BILANCIO 2013

2013 in crescita per raccolta, impieghi e nuova clientela.

pieno sostegno all’economia locale con nuovi crediti per oltre 350 milioni di euro.

massimo rigore nel presidio dei crediti con nuovi accantonamenti che portano le coperture all’ 11,7%.

Completata con successo la fusione con Eticredito.

Significativo incremento della solidità patrimoniale – tier1 8,98% – total capital ratio 10,90%.

utile netto 5,9 milioni di euro.

Dividendo in proposta € 0,0287 per azione.

Il Consiglio d’Amministrazione di BANCA CARIM – Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A., riunito in data odierna, ha esaminato e approvato i risultati del bilancio riferiti all’esercizio 2013. Come noto, tali risultati sono i primi riferibili a un esercizio completo dopo l’uscita dal commissariamento. Non è pertanto possibile, se non per le sole consistenze patrimoniali, un confronto organico con i dati al 31 dicembre 2012.

Nel 2013, dopo due anni di gestione commissariale, necessariamente orientata a obiettivi di conservazione e salvaguardia della stabilità d’impresa e, quindi, a profili di assoluta prudenza, il ritorno alla gestione ordinaria ha consentito di avviare il rilancio produttivo e il rinnovamento organizzativo. Seppure in un contesto economico difficile che ha penalizzato il territorio di riferimento, la nuova Carim ha potuto raccogliere significativi risultati:

Ÿ   la Raccolta Diretta ha raggiunto 2,97 mld di euro (2,91 mld al 31 dicembre 2012), con una crescita dell’1,9%, in netta controtendenza rispetto al sistema1, che perde l’1,8%.

Nel periodo di riferimento sono stati avviati circa 5.000 nuovi rapporti, sia nelle zone di più consolidata presenza, sia in quelle di più recente espansione.

Ÿ   Gli Impieghi a clientela, pari a 2,81 mld di euro (2,76 mld al 31 dicembre 2012), sono cresciuti dell’1,7%, in controtendenza con il sistema creditizio, che nel periodo registra – 4,2% .

Il già positivo risultato assume maggiore rilevanza se si considera che, nell’anno, è proseguita con determinazione la riduzione dei “Grandi Fidi” (-146 mln di euro), volta a contenere il rischio di concentrazione. Le risorse così recuperate, unitamente a quelle derivanti dai crediti in scadenza (euro 157 mln) sono state prioritariamente indirizzate al sostegno di privati e piccole medie imprese, riaffermando Banca Carim nel ruolo di primario interlocutore del territorio, ancor più nella difficile congiuntura economica negativa.

1 I dati di sistema sono tratti da Abi Monthly Outlook

A tali risultati ha in parte contribuito l’incorporazione di Banca Eticredito, avvenuta nell’ottobre del 2013.

Ÿ   Il perdurare della crisi economica, ha influenzato negativamente la qualità del credito, accrescendo sensibilmente il tasso di default: l’aggregato dei crediti deteriorati, costituito da Sofferenze, Incagli e Ristrutturati, è aumentato di 159 mln di euro, con inevitabili effetti in termini di maggiori Rettifiche su Crediti. La rinnovata attenzione al merito di credito e al monitoraggio dell’attivo, ha tuttavia cominciato a produrre positivi effetti, consentendo una riduzione dei Past Due (crediti scaduti da oltre 90 giorni) per 38,1 mln di euro (- 38,8%). Gli indici di copertura del credito sono ulteriormente migliorati, raggiungendo l’11,7% del totale dei crediti, in linea con gli standard di sistema.

Ÿ   Il Margine di Intermediazione, pari a 118,6 mln di euro, evidenzia un significativo aumento rispetto alle previsioni grazie al buon risultato della componente dei Servizi (39,9 mln di euro), a conferma della ripresa dell’attività commerciale della Banca, e al contributo della gestione del portafoglio in proprietà che, pur nei limiti di un profilo prudente dei rischi finanziari, evidenzia utili per circa 25 mln di euro. La rivalutazione delle quote detenute nel capitale della Banca d’Italia, ha ulteriormente contribuito per 5,2 mln di euro al netto della tassazione.

Ÿ   L’azione di efficientamento organizzativo e il costante monitoraggio dei costi ha consentito, rispetto alle previsioni, un significativo contenimento delle Spese Amministrative, che si sono attestate a 74,8 mln di euro. Il Margine Operativo ante Rettifiche su crediti ha raggiunto 41,4 mln di euro.

Il Consiglio di Amministrazione ha confermato l’attenzione ai valori di fedeltà e dedizione del personale, preferendo azioni di rilancio commerciale e di efficientamento della struttura a una più drastica e immediata riduzione dei costi attraverso il ridimensionamento delle risorse.

Ÿ   Le Rettifiche su crediti al 31 dicembre sono state pari a 40,3 mln di euro, con un costo del credito pari a oltre l’1,4%. La dinamica delle sofferenze e delle partite incagliate, ascrivibile soprattutto alla crisi conclamata di alcuni prenditori da tempo in difficoltà e già destinatari di rilevanti appoggi finanziari, ha reso necessari, ulteriori, importanti accantonamenti a conferma dei criteri di rigore nella valutazione della recuperabilità dei crediti, per la salvaguardia dell’integrità del capitale e in ossequio ai più recenti indirizzi della Vigilanza.

Ÿ   Il Risultato netto è positivo per 5,9 mln di euro.

Ÿ   Banca Carim torna a proporre la distribuzione di un dividendo (€ 0,0287 per azione), seppur commisurato alle condizioni di contesto e alla necessità di sostenere i coefficienti patrimoniali e le prospettive di ulteriore sviluppo.

  • ll Tier1 ratio e il Total Capital ratio si incrementano all’8,98% e al 10,90%, ampiamente al di sopra dei limiti regolamentari attuali e prospettici.