QUINDICI CANDIDATI HANNO ADERITO AL CONFRONTO DI DOMATTINA CON ARCHITETTI E INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI RIMINI
Rimini, 15 febbraio 2013 – Quindici candidati, in rappresentanza di altrettante formazioni politiche, hanno aderito all’invito dell’Ordine degli Architetti e dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Rimini per un confronto in vista delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.
L’incontro si svolgerà domani mattina, alle 10.00 presso la Sala Acqua del Centro Congressi SGR (Via Chiabrera, Rimini), col titolo ‘Architetti e Ingegneri incontrano i candidati politici alle elezioni 2013. Edilizia in crisi: obbligo di provvedimenti e scenario dei professionisti’.
“Abbiamo due argomenti prioritari sui quali confrontarci – dicono i due Presidenti Marco Manfroni e Roberto Ricci – per rappresentare il drammatico momento vissuto dai professionisti in questa crisi.
Il primo riguarda l’immobilismo prolungato che vede protagonista il settore dell’edilizia. Si dibatte di imprese che chiudono e noi aggiungiamo il fatto che gli studi professionali stanno vivendo eguale condizione. Giovani professionisti perdono il lavoro, studi professionali chiudono, ragazzi di valore si spostano all’estero e si dimettono dagli ordini, che per la prima volta dal dopoguerra vedranno diminuire gli iscritti. C’è una motivazione legata alla crisi economica, ma c’è un colpevole atteggiamento anche delle amministrazioni che in nome di un corretto stop all’espansione edilizia non muovono un dito per favorire la ‘rigenerazione urbana’ che da sola garantirebbe lavoro in abbondanza. Sentiamo troppe belle parole, mancano fatti concreti.
La seconda priorità è direttamente collegata: in questa condizione la dignità professionale viene mortificata. Il luogo comune indica i professionisti come lavoratori privilegiati, il fatto che non urlino in piazza equivale quasi a considerarli ‘fuori pericolo’. Invece parliamo di lavoratori per i quali non esistono ammortizzatori, per i quali non c’è attenzione. Ci confronteremo su questo, per rendere coscienti i candidati del dramma quotidiano che si vive negli studi professionali, convinti che non abbiano un’idea chiara al proposito”.