AVVIATO AL PALACONGRESSI DI RIMINI IL 57° CONGRESSO DEGLI INGEGNERI

Rimini, 12 settembre 2012 – Si è aperto questa mattina al Palazzo dei Congressi Rimini il 57° Congresso Nazionale Ordini Ingegneri d’Italia con una platea di oltre 1200 partecipanti in rappresentanza di tutti i 106 Ordini provinciali italiani della categoria.

L’edizione, il cui tema è “Noi ci siamo. Ingegneria: tutela e sviluppo”, è organizzato dal C.N.I. in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Rimini. Incontri e dibattiti proseguiranno sino a venerdì 14 settembre 2012.

Ha portato il suo saluto all’assemblea il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e di seguito hanno aperto i lavori le attese relazioni di Marco Manfroni, Presidente Ordine Ingegneri della Provincia di Rimini, Antonio Marzano, Presidente C.N.E.L. (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), Armando Zambrano, Presidente C.N.I. (Consiglio Nazionale degli Ingegneri).

Al centro la figura dell’ingegnere, che secondo Marzano è un professionista idoneo a collaborare per invertire i tassi negativi di produttività e occupazione che determinano il tasso di sviluppo reale di un Paese.

Manfroni ha sottolineato come per tutela s’intenta la tutela di un sistema paese in cui l’ingegnere possa portare il suo contributo in termini di conoscenze, capacità di favorire soluzioni e proposte sostenibili, in cui unità e solidarietà nei confronti dei giovani siano ideali condivisi.

Zambrano ha posto l’accento sulla necessità di spronare l’Italia ad una stagione di investimenti, sciogliendo i lacci burocratici che li ingessano.

Nel corso della prima giornata è stata presentata la ricerca “Ingegneri 2020. Tutela, sviluppo e occupazione” che ha offerto uno scenario previsionale per gli Ingegneri in Italia riferito al periodo 2012 – 2020. Al suo interno emergono i connotati di una realtà in cui il peso dell’evoluzione tecnologica sarà sempre più marcato, contrassegnato dall’interconnessione degli oggetti o “Internet delle cose”, e l’utilizzo di nuovi materiali nei tre settori, civile, industriale ed elettronico. La tecnologia sarà determinante anche nella messa in sicurezza dei territori e nella tutela dell’Ambiente. A livello economico avranno sempre più rilevanza il settore energetico (tecnologie, infrastrutture, politiche), e la manutenzione territoriale e della riqualificazione ambientale, in un’ottica di uso sostenibile del territorio. Un’altra tendenza è la continua crescita di lavori per l’adeguamento delle costruzioni rispetto a quello per le nuove edificazioni.

E l’ingegnere che verrà formato sarà sempre più “dual thinker”, ossia un professionista in cui competenze tecnologiche e competenze manageriali coesistono, e mentre la specializzazione sarà una prerogativa richiesta nel breve periodo, per i futuri laureati si auspica una competenza generalistica, che permetta loro di affrontare riconversioni lavorative richiesti dai repentini cambiamenti dello scenario economico.