Il Castello di Gatteo si trasforma in un teatro: prende avvio la VI edizione di Elsinore

Il Castello di Gatteo si trasforma in un teatro: prende avvio la VI edizione di Elsinore, rassegna teatrale per
l’estate 2023 curata da Sillaba

 

Sette spettacoli dal vivo il giovedì dal 22 giugno al 3 agosto
nella Rocca Malatestiana di Gatteo

 

Da Andrea Pennacchi a Denis Campitelli passando per Stivalaccio Teatro, Nicoletta Fabbri, Antonella Questa_Valentina Melis_Teresa Cinque,
Adrian Fartade e Roberto Mercadini

 

 

Giunge alla sua VI edizione Elsinore – teatro al castello, la rassegna teatrale estiva fra le mura della Rocca Malatestiana di Gatteo, curata da Sillaba.

Il titolo richiama il castello in cui si svolge l’Amleto di Shakespeare e nel quale, come è noto, alcuni attori girovaghi vengono ospitati perché allestiscano uno spettacolo; dunque questi sono gli elementi che si concentrano nella parola Elsinore: un castello, il teatro, l’ospitalità.

La caratteristica della rassegna è quella di avere un filo conduttore – il teatro di parola – ma al contempo di esplorarlo in tutte le sue forme, offrendo una vasta gamma di spettacoli: il teatro di narrazione propriamente inteso, la divulgazione scientifica, la Commedia dell’arte.

Per l’estate 2023 Sillaba propone un programma, in accordo con l’Assessorato alla Cultura di Gatteo, di 7 appuntamenti di spettacolo dal vivo, che si terranno tutti i giovedì sera dal 22 giugno al 3 agosto.

Primo attore in scena per Elsinore sarà, giovedì 22 giugno, Andrea Pennacchi, con lo spettacolo “Pojana e i suoi fratelli”. Il personaggio di Pojana, noto ai telespettatori di “Propaganda Live”, è nato dalla necessità dell’attore di raccontare le storie del nordest che fuori dai confini locali nessuno conosceva. Pojana e i suoi fratelli è uno spettacolo ferocemente ironico, implacabile e graffiante che porta in scena una schiera di personaggi creati dall’immaginazione di Pennacchi che, assieme al musicista Giorgio Gobbo, racconta alla nazione le surreali storie della sua terra.

Il secondo appuntamento, il 29 giugno, sarà con Stivalaccio Teatro, in Romeo e Giulietta. L’amore è saltimbanco. Stivalaccio Teatro si confronta con la celebre tragedia shakespeariana attraverso i costumi

della commedia dell’arte: il repertorio del poeta inglese diventa quindi materia viva nel quale immergere le mani, per portare sul palco, attraverso il Teatro Popolare, le grandi passioni dell’uomo.

Un omaggio alla storia locale nel terzo appuntamento di giovedì 6 luglio con Nicoletta Fabbri con “Cosa dire di me, modestissima attrice. Cronache, confessioni e memorie di e su Teresa Franchini”. “Mi trovo a ripensare a Teresa Franchini per Gatteo– scrive l’attrice- la città che nel 1925 le ha dedicato il suo teatro”. Teresa, grata, ricorda quell’avvenimento nelle sue memorie: “A Gatteo i miei concittadini mi hanno… lapidata. Un marmo murato all’interno del teatro documenta che il teatro stesso è stato dedicato al mio nome. Fu gran festa quella sera e io fui commossa e intimidita da quell’avvenimento troppo grande per me che mi sentivo di non meritare”. Assetata di arte, poesia e bellezza, Teresa Franchini pare attraversare come una stella cometa i palcoscenici della fine dell’ottocento e dei primi decenni del novecento. Nicoletta Fabbri ripercorre e ricorda la vita e i sogni, cronaca, confessioni e memorie dell’attrice Teresa Franchini per restituirci un’immagine forse poco nota di questo personaggio.

La quarta serata ospiterà un reading che tratta gli stereotipi di genere. Le tre attrici Antonella Ǫuesta, Valentina Melis e Teresa Cinque presentano, giovedì 13 luglio, “Stai Zitta”, tratto dal libro di Michela Murgia. Si chiede la scrittrice “I tentativi di ammutolimento di una donna verificatisi sui media italiani negli ultimi anni sono numerosi … la pratica dello ‘Stai zitta’ non è solo maleducata, ma soprattutto sessista perché unilaterale … Che cosa c’è dietro questa frase?”. Le attrici portano dunque in scena un reading comico e dissacrante, su quanto la discriminazione di genere passi spesso proprio dal linguaggio. Si tratta di un’anteprima stagionale, in quanto la versione spettacolo vede il debutto proprio questa estate.

Nella quinta serata si darà spazio alla divulgazione scientifica con Adrian Fartade, giovedì 20 luglio, in “Cartoline dallo spazio”. Uno dei divulgatori scientifici più seguiti del web in Italia, grazie a un canale YouTube da 470mila iscritti, da più di dieci anni avvicina grandi e piccoli utenti di internet all’affascinante mondo della cosmologia. Adrian Fartade ci racconterà i posti più belli e straordinari che l’uomo abbia mai visitato tra pianeti, lune, asteroidi e comete. In questo spettacolo ci si avventura alla scoperta di spazi insoliti, inesplorati ed incredibili.

Spazio a Roberto Mercadini, giovedì 27 luglio in “La Bellezza delle Parole. Storie che parlano del parlarsi”. Dall’esplosione delle lingue di Babele alla bellezza che fa ammutolire. Paradossi e prodigi del linguaggio. Racconti da tutta la terra sulla parola scritta e orale: la Bibbia ebraica; il Popol Vuh, libro sacro dei Maya Quiché; la mitologia indiana.

A chiudere il programma sarà Denis Campitelli, giovedì 3 agosto, con “Pugni pensati. Leve contro la guerra”. Lo spettacolo è tratto da un’incredibile storia vera, quella di Anselmo Mambelli, un giovane contadino romagnolo che nel 1940 viene spedito a combattere in Nord Africa e a colpi di pugni di guantone riesce a raggiungere la libertà. Una storia complessa, di scontro e incontro con altre culture e genti tutte interpretate dal poliedrico attore romagnolo che da anni sviluppa una vena particolarissima, muovendosi tra la tradizione del dialetto romagnolo e i nuovi spazi del teatro contemporaneo.

In questi anni abbiamo avuto enormi soddisfazioni in termini di affluenza e gradimento della proposta teatrale estiva. Per questo dobbiamo ringraziare anche il Comune di Gatteo che ha voluto dedicare lo spazio dentro le mura del Castello cittadino a un’offerta culturale costante e strutturata, soprattutto di carattere teatrale, e al suo investimento in termini economici, abbiamo potuto costruire un’abitudine e

 

 

 

favorito l’accesso alla cultura nei pubblici della città e dei territori vicini” – conclude Stefano Bellavista, curatore teatrale di Sillaba.