22° Rapporto sull’Economia della Provincia di Rimini
Rimini, 18 marzo 2016 – I numeri del 22° Rapporto sull’Economia della Provincia di Rimini 2015-2016, promosso dalla Camera di Commercio di Rimini e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, restituiscono l’immagine di un territorio ancora in difficoltà e che fatica ad uscire dalla lunghissima crisi. Gli scenari previsionali che lo scorso anno inducevano ad un cauto ottimismo per il 2017, si tramutano in confortanti profili di crescita con orizzonte 2018.
L’appuntamento di quest’anno ha visto l’introduzione di Fabrizio Moretti, Presidente Camera di commercio di Rimini e di Massimo Pasquinelli, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. A seguire, la presentazione dei dati a cura di Massimo Guagnini, Partner di Prometeia Spa, oltre ad una lettura più in chiave sociologica di Guido Caselli, Dirigente dell’Ufficio Studi di Unioncamere Emilia-Romagna. Relazione finale di Roberto Luongo, Direttore Generale dell’Agenzia ICE, dedicata alle ricadute degli scenari internazionali sulle opportunità per le imprese.
Fotografia sintetica dei dati e confronto 2014 vs 2015
Mercato del lavoro 58.404 avviati al lavoro (almeno un rapporto): +2,9%
93.026 avviamenti al lavoro (numero dei rapporti): -0,3%
Avviamenti con contratto a tempo determinato: 60,8%
Avviamenti con contratto a tempo indeterminato: 12,7% (5,5% nel 2014)
CIG: -11,7% (commercio -27,4%, Costruzioni -26,6%, Abbigliamento +292%)
Tasso di occupazione: 62,9% (61,4% nel 2014)
Tasso di disoccupazione: 9,5% (11,1% nel 2014)
Tasso di disoccupazione giovanile (15-29 anni): 23,5% (28,1% nel 2014)
Demografia delle imprese Imprese attive: 34.339 (-0,5%). 2.868 imprese cessate, 2.641 nuove imprese
Import-Export Export – 0,5%, Import +9,7%
Movimento turistico Arrivi +4,3%, Presenze +1,7%. Permanenza media 4,6 giorni
Congiuntura manifatturiera Produzione +2,5%, Fatturato +1,1%, Ordinativi -0,1%
Annata Agraria Produzione Lorda Vendibile: +3,8%
Sistema bancario Impieghi -2,3%, Depositi +5,9%, Sofferenze bancarie +15,3% (30/09/15)
10 segnali positivi dall’economia riminese
Dopo tre anni si rileva un’inversione di tendenza degli avviati al lavoro
La quota di rapporti di lavoro a tempo indeterminato raddoppia rispetto al 2014
Decisa crescita dei rapporti di lavoro fra over 45, +7,7% rispetto al 2014
L’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni diminuisce dell’11,7% rispetto al 2014
Per la prima volta dall’inizio della crisi scendono i licenziamenti collettivi
Sale il tasso di occupazione dal 61,4% al 62,9%
Scende il tasso di disoccupazione dall’11,1% al 9,5%
Turismo: +4,3% arrivi, +1,7% presenze
Manifattura: +2,5% della produzione, +1,1% del fatturato
Agricoltura: la Produzione Lorda Vendibile sale del 3,8%
10 segnali negativi dall’economia riminese
Lavoro: ancora in calo gli avviati giovani (-1,8% fra 15-24 anni, -2,2% nel 2014).
Aumenta la CIG Straordinaria del 30,6%, unica provincia in Regione
L’utilizzo della CIG è sceso meno a Rimini che in Regione e in Italia
Il tasso di occupazione è più basso dei valori medi della Regione e Rimini è l’ultima Provincia della Regione
Il tasso di disoccupazione è il più alto in Regione dopo Ferrara
Disoccupazione giovanile: 23,5%, triplicato il tasso rispetto al 2008
Demografia imprese: per il secondo anno consecutivo sotto le 35.000 (-1.254 dal 2008)
Export: -0,5%. In Regione, solo Ravenna ha l’altro segno negativo
L’effetto Russia trascina in negativo arrivi turistici ed export prodotti
Credito: -4,1% impieghi alle imprese, +19,7% sofferenze delle imprese (30/09/15)
Scenari previsionali
Gli scenari previsionali aggiornati a Gennaio 2016 riguardano principalmente le dinamiche del valore aggiunto, del commercio con l’estero e del mercato del lavoro e contengono analisi fino al 2018.
Tra il 2016 e il 2018 il tasso medio annuo di crescita del valore aggiunto in provincia di Rimini sarà del +1,4%, inferiore al valore atteso medio annuo del +1,7% per l’Emilia-Romagna e sostanzialmente in linea con il +1,5% atteso per l’Italia.
A livello provinciale la crescita investirà tutti i macrosettori: quelli che ne beneficeranno maggiormente saranno l’industria in senso stretto (+2,4%) e le costruzioni (+2,3%) ai quali seguiranno l’agricoltura (+2%) e i servizi (+1,2%). L’incremento della ricchezza prodotta avverrà già nel corso del 2016 (+1% sul 2015) ma sarà maggiore nel biennio 2017-2018 (+1,6% medio annuo).
Tra il 2016 e il 2018 l’export aumenterà in provincia di Rimini in misura media annua del 4,5%, presentando una crescita superiore rispetto al trend regionale (+4%) e nazionale (+3,3%); anche in questo caso si avrà un incremento nell’anno in corso (+3,9% sul 2015) che aumenterà ulteriormente nel biennio successivo (+4,9% medio annuo). La propensione all’export (export/valore aggiunto x 100) in provincia crescerà di due punti percentuali (dal 21,6% nel 2015 al 23,6% nel 2018), in misura minore rispetto all’incremento che si avrà in Emilia-Romagna (dal 41,4% nel 2015 al 44,2% nel 2018), ma superiore rispetto all’Italia (dal 27,7% nel 2015 al 29,3% nel 2018).
Nel mercato del lavoro riminese tra il 2016 ed il 2018 si evidenzierà una crescita delle unità di lavoro, quantificabile in un +0,7% medio annuo, variazione in linea con quella che si registrerà sia in ambito regionale (+0,8%) che nazionale (+0,6%). La dinamica sarà simile agli andamenti di valore aggiunto ed export, cioè crescita a partire dal 2016 (+0,6% sul 2015) con variazioni più alte nel 2017-2018 (+0,8% medio annuo).
Nel 2018 in provincia di Rimini si attende un deciso calo del tasso di disoccupazione (persone in cerca di occupazione/forze lavoro x 100), in misura pressoché costante di anno in anno, che scenderà al 7,4% (dal 9,5% “a consuntivo” del 2015); sempre con riferimento al 2018, tale percentuale risulterà superiore a quella attesa per l’Emilia-Romagna (5,4%) e inferiore a quella che si avrà in Italia (10%).
Le prospettive sono orientate verso la ripresa che con diversa intensità coinvolgerà tutto il territorio nazionale per consolidarsi nel biennio 2017-2018 e riporre gli anni bui alle spalle.