ALLA SCOPERTA DI GIOVAN FRANCESCO DA RIMINI: UN GIROVAGO DELL’ARTE ORGOGLIOSO DELLE SUE ORIGINI

Lo storico dell’arte VALERIO MOSSO racconterà la storia di questo arguto pittore del ‘400

nel convegno di domani alle 17,30 a Palazzo Buonadrata a Rimini,

per il ciclo d’arte e cultura

“I MAESTRI E IL TEMPO. MEMORIA DELL’ANTICO, MEMORIA DELL’ETERNO”

V edizione

Rimini, 16 aprile 2015 – Era un personaggio un po’ inquieto, non ha fatto parte di scuole pittoriche, ha girato varie città, da Rimini a Padova, Venezia, Perugia, Firenze, sino a Bologna, alla ricerca forse dei suoi modelli e di un lavoro. Lasciando dietro di sé opere sempre riconoscibili segnate da uno stile personale, fantasioso, pungente, dai connotati anche divertenti quando si prendeva la libertà di narrare, di andare oltre gli schemi. E a distanza anche di venti anni dalla sua partenza dalla città natale, ci teneva a firmarsi con quel “da Rimini”, forse un segno di orgoglio per le proprie origini. Caduto un po’ nel dimenticatoio e stato riscoperto da critica e appassionati all’inizio del ‘900.

Questo artista è Giovan Francesco da Rimini, descritto secondo gli spunti offerti dallo storico dell’arte Valerio Mosso (Soprintendenza di Torino), che a questo pittore ha dedicato uno studio approfondito e del quale traccerà la storia nel convegno “Raccontare Giovan Francesco da Rimini. Pittore sacro tra Gotico e Rinascimento”, sesto appuntamento delciclo d’arte e cultura “I Maestri e il Tempo”, che si svolgerà domani, venerdì 17 aprile 2015, dalle ore 17,30 a Palazzo Buonadrata (Corso d’Augusto 62 a Rimini).

Rimini, di questo suo figlio artistico, vissuto tra il 1415/1420 e il 1470, conserva nel Museo della Città due tavole, ritagliate da una Crocifissione, i dolenti la Vergine e San Giovanni Evangelista. Sono due figure, spiega Mosso, realizzate con un stile che oggi si definirebbe espressionista, per l’esasperazione della sofferenza e del pianto, uno stile che ha poco di moderno ma riprende una tradizione antica delle rappresentazioni sulla Croce, mostrando uno dei suoi diversi registri operativi, indice di eclettismo e sensibilità artistica.

Le due opere appartengono alla collezione d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, che da sempre adotta la politica di valorizzare gli artisti riminesi di varie epoche.

Valerio Mosso, storico dell’arte, si è laureato all’Università di Torino con una tesi sull’influenza di Perugino in Piemonte e Lombardia tra XV e XVI secolo, mentre all’Università di Bologna ha conseguito il titolo di dottore di ricerca con una tesi sul pittore di metà Quattrocento Giovanni Francesco da Rimini, su cui sta preparando una dettagliata monografia. Dal 2010 lavora presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Torino, dove tra le varie mansioni segue l’attività didattica per le scuole e per gli adulti.

Pur essendosi occupato di diversi aspetti artistici dal Medioevo al Romanticismo (in articoli, saggi, schede di catalogo, seminari o conferenze), l’argomento privilegiato di Mosso resta la pittura italiana del Quattrocento e del primo Cinquecento; tra le varie personalità artistiche ha approfondito in diverse occasioni la figura del bolognese Antonio Rimpatta e quella di Giovanni Francesco da Rimini, di cui intende narrare la straordinaria personalità di artista eclettico e visionario tra Gotico e Rinascimento.

La rassegna di arte e cultura “I Maestri e il Tempo” è curata dello storico dell’arte Alessandro Giovanardi ed è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini con il patrocinio dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” di Rimini.

Durante l’incontro di domani, resterà esposta al pubblico nel Salone di Palazzo Buonadrata la tavola del Compianto sul Cristo (1513-14 ca.) di Benedetto Coda, che presto troverà collocazione nel Museo della Città di Rimini.

INFO: Segreteria Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini – tel. 0541/351611 – segreteria@fondcarim.it