Alzheimer: i punti di ascolto si estendono in Valmarecchia e Valconca
Rimini, 3 maggio 2016 – E’ stato presentato questa mattina a Rimini un progetto che prevede di estendere all’entroterra riminese l’ascolto e l’assistenza ai malati di Alzheimer, nonché ai famigliari e generalmente ai caregiver. Da sottolineare il valore della rete fra soggetti che operano sul territorio e che, individuato un bisogno concreto, lavorano insieme per individuare la migliore soluzione.
Le demenze sono un gruppo di malattie complesse caratterizzate da una riduzione delle prestazioni cognitive (memoria, ragionamento, linguaggio…) tale da interferire con le abituali attività lavorative e sociali del paziente. Sono presenti inoltre sintomi non cognitivi che coinvolgono soprattutto il comportamento. La malattia di Alzheimer è la forma più frequente di demenza. Si tratta di un processo degenerativo che distrugge progressivamente le cellule cerebrali e colpisce, si stima, circa 36 milioni di persone nel mondo e un milione in Italia, con una netta prevalenza delle donne a causa della loro maggior aspettativa di vita. Infatti, pur potendosi presentare anche prima dei 65 anni, a partire da questa età la sua incidenza aumenta progressivamente, raddoppiando ogni 5 anni d’età tanto che un quarto delle persone in fascia d’età 85-89 anni ne è affetta, e la percentuale può arrivare al 45 per cento per gli ultranovantenni.
Per quanto riguarda la provincia di Rimini, il Consultorio/Centro Esperto per le Demenze dell’AUSL della Romagna, Sede operativa di Rimini (attualmente denominato CEDEM) ha formulato nel corso dell’anno 2015, 475 diagnosi di demenza e 263 diagnosi di patologie a rischio evolutivo verso una demenza (Mild Cognitive Impairment, MCI); 223 pazienti risultavano in attesa di definizione diagnostica. Il numero di persone affette da demenza senile in provincia di Rimini può essere stimato in oltre 4.500.
Rispetto a questi numeri, la malattia di Alzheimer rappresenta circa il 60-70 per cento, per cui si può stimare di avere circa 300 nuovi casi l’anno e circa tremila persone affette dalla patologia.
Il Piano Nazionale Demenze da poco varato sottolinea l’importanza, oltre alla somministrazione di appropriate cure farmacologiche per rallentare per quanto possibile l’avanzamento della malattia, anche di una presa in carico del paziente e della sua famiglia a 360 gradi. La figura di coloro che prestano assistenza (gli stackeholder o caregiver) è infatti, per questo tipo di patologie, fondamentale. Di qui numerose iniziative che il CEDEM ha attivato in collaborazione con l’Associazione Alzheimer tra cui i Cafè Alzheimer (denominati Amarcord Cafè a Rimini e Scaramaz Cafè a Riccione) in cui pazienti e caregiver svolgono, insieme, attività creative e stimolanti con l’ausilio di psicologi e altro personale specializzato.
L’OBIETTIVO DEL PROGETTO
Fornire una risposta concreta ai pazienti e ai familiari che, vivendo in territori decentrati, hanno maggiore difficoltà ad usufruire dei servizi preposti.
In particolare, si intende sostenere le famiglie nella fase iniziale della malattia di Alzheimer, quando cioè cominciano a manifestarsi i primi sintomi e, con essi, lo spaesamento dell’intero nucleo familiare.
Sono momenti nei quali ci si trova a dover affrontare cambiamenti repentini nella persona cara, provando un senso di impotenza e inadeguatezza. Proprio in questa fase è importante raggiungere le persone con informazioni chiare per orientarsi tra i servizi e strumenti concreti per affrontare le difficoltà quotidiane.
In prospettiva, questa attività, vorrebbe essere integrata non solo con un supporto a domicilio a sostegno anche dei familiari, ma anche con l’organizzazione di percorsi di adattamento ambientale, o di terapia occupazionale per i malati.
I PROTAGONISTI DEL PROGETTO
L’intervento è reso possibile grazie alla stretta rete di collaborazioni tra l’Associazione Alzheimer Rimini e Ausl Romagna – Cedem di Rimini, Unione di Comuni Valmarecchia, Volontarimini – Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Rimini e mondo del volontariato locale.
A queste rete che agisce in stretta connessione si è affiancato il decisivo intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, che ha condiviso l’esigenza manifestata dai volontari di creare una rete di servizi nei territori dell’entroterra.
IL PRIMO SPORTELLO IN VALMARECCHIA
Dal 4 marzo scorso è operativo lo sportello in Valmarecchia, organizzato presso il Centro di Aggregazione in via Saffi 81 a Novafeltria (orari di apertura: venerdì dalle 9 alle 13,30).
In queste poche settimane, sono già una quindicina i colloqui avviati e sono avvenuti i primi appuntamenti con una psicologa esperta. Il presidio dello sportello è garantito da una volontaria dell’Associazione Alzheimer Rimini e Aiher, Monia Galli, con la quale collaboreranno anche i rappresentanti delle associazioni Anipi, Klinefelter, Fibrosi Cistica e Parkinson.
Le persone vengono a conoscenza dell’esistenza dello sportello tramite assistenti sociali e attraverso gli strumenti informativi delle associazioni, le comunicazioni del Caregiver day. In occasione del primo contatto, la volontaria ascolta le esigenze della famiglia indicando i servizi a cui può rivolgersi per chiedere un sostegno. Al contempo, presenta le associazioni che, attraverso la propria esperienza personale, possono affiancare il familiare nel difficile percorso che segue la diagnosi. A questo punto, su richiesta della persona, è organizzato un incontro ad hoc con i volontari dell’associazione più vicina alla problematica vissuta, facenti parte della rete. Nel caso della malattia di Alzheimer si propone uno o più colloqui personalizzati, presso lo sportello, con uno psicologo.
IL SECONDO SPORTELLO IN VALCONCA
L’Associazione è già attiva anche nei territori della Valconca, dove in queste settimane sarà definita la sede del secondo centro di ascolto operativo nell’entroterra riminese.