Domani conferenza del VI ciclo I Maestri e il Tempo: La breve vita di Elisabetta Sirani
Rimini, 5 maggio 2016 – Fra ‘500 e ‘600 la ‘scuola bolognese’ ha rappresentato uno straordinario movimento pittorico barocco ed Elisabetta Sirani è certamente fra i maggiori artisti europei di quel periodo, nonché protagonista della più prolifica officina italiana di artiste.
Elisabetta Sirani fu prima dei quattro figli di Giovanni Andrea Sirani, bolognese e primo assistente di Guido Reni. La sua tecnica era decisamente inconsueta per il tempo: tratteggiava infatti i soggetti con schizzi veloci e quindi li perfezionava con l’acquarello dimostrando gran disinvoltura o, per usare un termine dell’epoca, con ‘sprezzatura’. Le sono attribuite all’incirca 200 opere: una quantità ritenuta esagerata nei soli dieci anni in cui lavorò, anche se in verità non se ne conosce il numero reale a parte una lista che lei stessa iniziò a stendere in una fase già piuttosto avanzata della sua pur breve attività.
A Rimini nella Chiesa di San Giuliano (borgo) c’è un dipinto di Giovanni Andrea Sirani, padre di Elisabetta, un’Annunciazione che fu attribuito a lungo alla stessa Elisabetta.
Tra le sue discepole figurava anche Ginevra Cantofoli, di vent’anni più grande della Sirani e divenuta famosa non solo per le opere realizzate ma anche per essere stata sospettata di veneficio ai danni della maestra (peraltro insieme al padre e ad una domestica) per un’esasperata gelosia d’amore. Mito e supposizioni arbitrarie che però negli anni non si sono mai spenti, anche per la prematura scomparsa di Elisabetta Sirani a soli ventisette anni d’età. Massimo Pulini ha dedicato una pubblicazione monografica a Ginevra Cantofoli.
“In quel periodo a Bologna l’arte ha parlato al femminile – anticipa Massimo Pulini, protagonista dell’incontro di domani – segnando anche esempi di accademia tramite forti personalità. Elisabetta Sirani a 20 anni era già celebrata in Europa e cercherò di dare una lettura che riconosca anche la sua arte grafica. La Sirani ha proposto forti innovazioni di stile nel disegno, da rivalutare e studiare. Una lettura che si accorda anche con la Biennale del Disegno in corso a Rimini”.
Massimo Pulini, docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, è dal 2011 Assessore alla Cultura del Comune di Rimini, per cui ha ideato la BIENNALE del DISEGNO giunta alla II Edizione (23 Aprile-10 Luglio 2016).
Pittore e scrittore, storico e critico d’arte è uno dei più fini e accreditati conoscitori della cultura figurativa della Riforma cattolica e del Barocco. Autore di mostre e volumi monografici su Guercino, Andrea Lilio, Ginevra Cantofoli, Simone Cantarini, Guido Cagnacci e Sassoferrato ha individuato un ritratto inedito di Michelangelo Merisi da Caravaggio della cui scoperta racconta in margine al testo teatrale Caravaggio nerofumo (2010). Per il Comune di Cesena ha curato l’esposizione iconografica La Croce, la testa e il piatto. Storie di San Giovanni Battista. Dipinti del Seicento dalla collezione Koelliker (2010) ed &egrav e; l’ideatore della serie di mostre e cataloghi “Raccolte riservate di grandi antiquari” (2010-2014). Saggista elegante e acuto ha all’attivo una serie di libri dedicati al tema dell’assenza nella pittura antica: Il doppio sguardo (2002), La mano nascosta (2004), La parte muta (2006), La coperta del tempo (2008). Pulini è inoltre fautore di una pittura “saggistica”, formatasi in un lungo, autonomo tragitto di ricerca, sempre in dialogo con la storia dell’arte e con la memoria pittorica e archeologica, che lo ha portato ad allestire originali personali in Musei italiani, francesi e inglesi.
Nel 2000 è stato invitato, a partecipare all’importante rassegna retrospettiva Novecento. Arte e Storia in Italia, allestita presso le Scuderie del Quirinale a cura di Maurizio Calvesi e Paul Ginsborg (Skirà). Nel 2002, su commissione dei Musei Vaticani, ha realizzato la decorazione della volta di una delle stanze degli appartamenti papali, dipingendo due angeli reggistemma nel vestibolo della biblioteca del pontefice, mentre nel 2007 è autore delle immagini del nuovo Lezionario della Chiesa Cattolica.
Anche domani, come in tutte le conferenze del ciclo “I Maestri e il Tempo”, rimarrà esposta l’opera “San Giovanni Battista fanciullo”, realizzata da Guido Cagnacci (1601-1663), di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e visibile al pubblico dopo 12 anni.
La nuova stagione della rassegna di arte e cultura è a cura dello storico e critico dell’arte Alessandro Giovanardi ed è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini con il patrocinio dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna. L’ingresso alle conferenze è libero.
INFO: Segreteria Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini – tel. 0541/351611 – segreteria@fondcarim.it