GIOVANNI LAURENTINI DETTO L’ARRIGONI. PITTURA E DEVOZIONE AL TRAMONTO DEL MANIERISMO

Convegno con lo storico dell’arte Pier Giorgio Pasini

domani dalle 17,30 a Palazzo Buonadrata a Rimini

Arrigoni CRISTO DONA LE CHIAVI A SAN PIETRO Rimini Museo della cittàRimini, 28 febbraio 2013 – Lo storico dell’arte Pier Giorgio Pasini, venerdì, 1 marzo 2013, è il protagonista del nuovo appuntamento con “I Maestri e il Tempo. Arte e Pensiero a Rimini, tra l’Europa e l’Oriente”, rassegna curata da Alessandro Giovanardi con l’organizzazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e il Patrocinio dell’Istituto per i Beni Culturali Artistici e Naturali della Regione Emilia-Romagna.

Studioso versatile e appassionato delle vicende del territorio riminese e romagnolo, ma non solo, Pasini ha da sempre la capacità di valorizzare le tante tessere che compongono il patrimonio artistico italiano e locale.

E in questa occasione si soffermerà sul tema “Giovanni Laurentini detto l’Arrigoni. Pittura e devozione al tramonto del Manierismo”.

Discepolo del Barocci, l’Arrigoni mostra una produzione raffinata, espressione di una “bella maniera” oramai agli sgoccioli, dai soggetti e scelte artistiche in cui trapela una certa predilezione per l’epopea cavalleresca.

Pier Giorgio Pasini, storico dell’Arte, ideatore e direttore della rivista di studi «Romagna Arte e Storia», è il massimo conoscitore delle vicende figurative e culturali della Romagna e di Rimini che ha indagato e valorizzato fin nei minimi dettagli, dall’Età Romana al Novecento.

Pasini è autore di innumerevoli e fondamentali studi per la storia artistica del territorio (moltissimi saggi e schede sono pubblicati in riviste, volumi miscellanei di storia dell’arte, cataloghi, opuscoli) tra cui qui si ricorda almeno le meticolose curatele per le ristampe anastatiche delle Pitture di Rimini di Carlo Francesco Marcheselli (1972), de Il Tempio Malatestiano di Corrado Ricci (1974) e della Mostra di pittura del Seicento a Rimini (1982). Di Pasini sono le monografie La Pinacoteca di Rimini (1983), La pittura riminese del Trecento, (1990), Arte e Storia della Chiesa Riminese (Skirà, 1999), Il Tempio Malatestiano. Splendore cortese e classicismo umanistico (Skirà, 2000), La Chiesa riminese dei Santi Bartolomeo e Marino detta di Santa Rita (Minerva, 2009). Questi ultimi volumi, sostenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, testimoniano l’importante ruolo di consulente culturale che Pasini, socio dell’Ente, ha svolto per l’Istituto riminese. Sua è la curatela dei cataloghi generali Dal Trecento al Novecento. Opere d’arte della Fondazione e della Cassa di Risparmio di Rimini (2005) e Novecento riminese. Opere d’arte della Cassa di Risparmio di Rimini (2006). Sempre per la Fondazione Pasini ha contribuito alla cura delle mostre Neri da Rimini. Il Trecento Riminese tra pittura e scrittura (Electa, 1995), Il Tempio di Sigismondo. Grafica malatestiana (2000), Le sculture di Elio Morri (con Giordano Viroli, 1993), Gino Ravaioli. Pittore, Rimini (1996), Novecento riminese. Pittura a Rimini nella prima metà del XX secolo, Rimini (1997),

Raffinato conoscitore della civiltà pittorica del Seicento e autore della fondamentale monografia Guido Cagnacci (Luisè, 1986) e dei cataloghi di mostra Guercino e dintorni (1987) e Guercino ritrovato (con Massimo Pulini, 2003), Pasini con Angelo Mazza ha curato la grande e fortunata mostra di Castel Sismondo Seicento Inquieto. Arte e cultura a Rimini tra Cagnacci e Guercino (Motta, 2004), promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

INFO: Segreteria Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini 0541/351.611 segreteria@fondcarim.it