GLI ANGELI E LA POETICA FANTASTICA DI VITTORIO MARIA BIGARI
Domani alle 17,30 secondo appuntamento con “I Maestri e il Tempo”
Interviene Fiorella Frisoni storica dell’arte, docente dell’Università Statale di Milano
Rimini, 6 marzo 2014 – L’affresco con i putti musici che un tempo ornava la chiesa riminese di San Giovanni Evangelista (detta Sant’Agostino) è lo spunto per parlare dell’estro artistico di Vittorio Maria Bigari nel secondo appuntamento con il ciclo di conferenze “I Maestri e il Tempo. Segni, visioni, tesori nascosti”.
Tema di questo appuntamento sarà infatti “Gli Angeli di Vittorio Maria Bigari, pittore visionario”, di cui tratterà la storica dell’arte Fiorella Frisoni domani, venerdì 7 marzo dalle ore 17,30, a Palazzo Buonadrata in Corso d’Augusto 62 a Rimini.
Vittorio Maria Bigari (1692-1776) è uno dei più eccelsi maestri del Settecento europeo, esponente di spicco dell’Accademia Clementina di Bologna e della cultura figurativa italiana dell’ultimo Barocco. Esordisce a Rimini assieme al Bibbiena nella spettacolare decorazione ad affresco della Chiesa di Sant’Agostino, dando forma ad Angeli, Santi estatici e complesse allegorie. Seguendo il suo percorso di temi profani e religiosi, si approda alla maturazione di opere di grande fantasia visionaria, caratterizzate da un’elevazione cromatica e da un’armonia compositiva elegantissima ma sempre ricca di temi fantastici.
“Gli angeli, i putti e i genietti sono un tema ricorrente nella produzione del pittore bolognese del Settecento Vittorio Maria Bigari – afferma Fiorella Frisoni, relatrice della conferenza-. Si è deciso perciò di prendere le mosse dagli affreschi con Angeli musici staccati dal coro della chiesa riminese di Sant’Agostino a seguito del terremoto del 1916 e oggi depositati presso il Museo della Città per seguire l’attività di un maestro molto apprezzato ai suoi tempi per la vivace fantasia e per la rapidità di esecuzione. Pittore gradevole e “cortese”, sottile disegnatore, Bigari ha lavorato, oltre che per le chiese e i palazzi della città natale, per prestigiose dimore in altre città italiane, come appunto Milano, Torino e Faenza, esprimendovi una piacevole vena narrativa. La conversazione di domani – anticipa la professoressa Bigari– spazierà anche su altri soggetti trattati dal pittore, quali quelli biblici ed allegorici che meglio gli consentirono di abbandonarsi alla sua abilità inventiva, al gusto dell’ornato e alla resa puntuale e preziosa della materia pittorica. Ci si soffermerà anche sul ruolo, non solo nel suo percorso ma nel Settecento in genere, del disegno e dei cosiddetti “modelletti” nell’ambito del collezionismo privato”.
Fiorella Frisoni, docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi di Milano, è finissima esperta di pittura e grafica dal Cinquecento al Settecento. Laureata in lettere classiche e specializzata in archeologia e storia dell’arte è un’attenta lettrice delle fonti letterarie, poetiche e religiose dei testi pittorici dal Manierismo al Neoclassico ed una delle più attente studiose dell’opera di Vittorio Maria Bigari. Di recente, Fiorella Frisoni ha interpretato uno splendido e poco conosciuto dipinto di Bigari: Il ritrovamento di Mosè, offrendone un’acuta lettura nell’ambito della mostra cesenate Il Visibile Narrare. Autrice di molti saggi monografici e collaboratrice a mostre, è conosciuta per i suoi fondamentali contributi all’opera di Giovanni Andrea ed Elisabetta Sirani, Luigi Crespi, Flaminio Torri, Girolamo Romanino, Francesco Monti, Ercole Graziani junior.
Il ciclo “I Maestri e il Tempo” è a cura di Alessandro Giovanardi, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini con il patrocinio dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna e della Biennale del Disegno della Città di Rimini.
Le conferenze saranno riprese e trasmesse da IcaroTV e visibili a breve sul canale YouTube della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.
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