LA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI RIPORTA A RIMINI UNA TAVOLA DEL ‘500 ATTRIBUITA A BENEDETTO CODA
Il ‘Compianto sul Cristo’, databile 1513-1514, sarà esposto al pubblico dal 27 febbraio a Palazzo Buonadrata, e successivamente consegnato al Museo della Città
Rimini, 18 febbraio 2015 – ‘Compianto sul Cristo. Pietà con quattro dolenti’, 1513-1514 ca., tempera e olio su tavola, 160x76cm (Cornice XVI-XVII sec. bolognese?, 181 x 97 cm), attribuito a Benedetto Coda (1495-1533).
Sono queste, in estrema sintesi, le caratteristiche dell’ultima opera d’arte che la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini ha acquisito per restituirla ai riminesi.
L’autore del dipinto è il pittore Benedetto Coda che, benché di origini venete, insieme al figlio Bartolomeo fondò nel Cinquecento la più importante bottega di arte sacra a Rimini.
In questo sua tavola su fondo scuro, l’artista crea la scena della deposizione del corpo di Cristo, circondato da quattro personaggi: Nicodemo, San Giovanni apostolo ed evangelista, Maria di Magdala, che ha con sé il vaso di unguento, Giuseppe di Arimatea. Assente invece la figura della Madonna.
L’acquisizione del ‘Compianto sul Cristo’, avvenuta sul mercato internazionale, non è una scelta casuale ma corrisponde alla volontà della Fondazione di dare rilievo a quelle espressioni artistiche ed a quei talenti che nelle varie epoche hanno dato, e continuano a dare, lustro al territorio contribuendo a creare il patrimonio di saperi alla base della comunità riminese.
Infatti, la collezione d’arte della Fondazione annovera opere appartenenti a vari periodi storici, dalla Scuola Riminese del Trecento ai giorni nostri, con autori che hanno segnato la storia dell’arte come Giuliano e Pietro da Rimini, Giovanni Baronzio, Marco Palmezzano, Guido Reni e Guido Cagnacci.
“Pur in un periodo in cui il nostro impegno prevalente è doverosamente rivolto alle strutture primarie della comunità locale (il bisogno sociale, l’assistenza, l’università, la giovane impresa) – afferma Massimo Pasquinelli, presidente della Fondazione – non possono essere dimenticate le finalità culturali sempre perseguite in quanto ritenute strumento essenziale di crescita civile della comunità riminese. Per questo, riportando a “casa” il bellissimo ‘Compianto sul Cristo’ di Benedetto Coda, artista di spicco della Rimini del Cinquecento, la Fondazione ha inteso soprattutto ricomporre un tassello di rilievo della nostra identità storica, religiosa e culturale. E proprio in omaggio a tale obiettivo, il dipinto, che in un primo momento sarà esposto al pubblico nel salone di Palazzo Buonadrata a partire da venerdì 27 febbraio, sarà poi consegnato al Museo della Città, così com’è stato per le altre opere antiche di proprietà della Fondazione, affinché sia sempre visibile ai cittadini e ai turisti, agli studiosi e agli appassionati”.
“Il Compianto di Benedetto Coda – aggiunge Alessandro Giovanardi, studioso e collaboratore della Fondazione – è indubbiamente una delle opere più intense e poetiche del maestro cinquecentesco, discepolo di Giovanni Bellini. Per le sue assonanze con la Madonna del rosario del nostro Museo della Città, la tavola deve essere stata realizzata proprio a Rimini tra il 1513 e il 1514. Il Compianto si inserisce narrativamente tra la deposizione dalla croce e il seppellimento vero e proprio del Salvatore. Come nella Pietà riminese di Bellini, le figure dei discepoli, in assenza della Madre, emergono da un fondo nero, un’atmosfera che rimanda all’oscurità della tomba e su cui Coda dispone le sue figure con tinte soffuse e partecipi, quasi che il colore si fondesse con le lacrime, invitando lo sguardo ad abbandonarsi alla commozione trasfigurata dalla bellezza”.
L’opera sarà presentata al pubblico venerdì 27 febbraio, alle ore 17,30, in occasione della prima conferenza del nuovo ciclo ‘I Maestri e il Tempo’, promosso dalla Fondazione. La tavola, per i mesi di marzo e aprile, potrà essere ammirata dal pubblico nel Salone di Palazzo Buonadrata in Corso d’Augusto 62. Successivamente sarà consegnata in deposito al Museo della Città di via Tonini.