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L’ALTAVALMARECCHIA. TRA PROCESSI DI INTEGRAZIONE E PROSPETTIVE FUTURE

Presentato oggi al Teatro Sociale di Novafeltria uno studio promosso da Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini

Novafeltria, 18 maggio 2012 – Oggi al Teatro Sociale di Novafeltria, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini hanno presentato lo studio “L’Altavalmarecchia. Tra processi di integrazione e prospettive future”, condotto dal ricercatore Silvio Crociati.

Dopo i saluti introduttivi del Presidente della Camera di Commercio di Rimini, Manlio Maggioli e del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Massimo Pasquinelli, è intervenuto il Presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali.

A seguire, illustrazione dello studio e una tavola rotonda con l’intervento di Andrea Di Luca (Presidente Consiglio Comunale di Novafeltria), Alberto Rossini (Dirigente Provincia di Rimini) Roberto Valducci (Imprenditore), Alessandro Sistri (Università di Urbino). Ha moderato l’incontro il giornalista Sergio Barducci.

Dichiarazione di Manlio Maggioli, Presidente della Camera di Commercio di Rimini.

“Gli oltre 18.000 nuovi abitanti e l’incremento del 60% della superficie territoriale, rappresentano per la nostra provincia un importante potenziale per lo sviluppo sociale ed economico. In questo scenario, tre sono state le modalità di intervento della Camera di Commercio di Rimini: dal febbraio 2010, l’Ente camerale ha accolto, dall’omologo Registro delle imprese della Camera di commercio di Pesaro, 1.836 sedi d’impresa – delle quali oltre l’80% imprese individuali, la maggior parte appartenenti all’artigianato e all’agricoltura – impegnandosi per tutelare le aziende durante il passaggio e assolvere a non facili aspetti di carattere amministrativo. In secondo luogo, è stato dato sostegno economico ad iniziative locali, promosse dai Comuni, dalle pro-loco e da altri soggetti, volte alla valorizzazione dei vari settori economici e dei prodotti tipici del territorio. Infine, da subito l’Alta Valmarecchia è stata ricompresa nelle iniziative e nei progetti promozionali attivati dalla Camera di Commercio, dedicati all’imprenditoria ma anche al mondo della scuola. Oggi, a due anni all’aggregazione, riteniamo che questo studio, realizzato assieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, possa essere un nuovo punto di partenza: uno strumento che restituisce un’istantanea dettagliata del territorio, ma utile anche per valutare le opportunità da cogliere e i nodi ancora da sciogliere”.

Dichiarazione di Massimo Pasquinelli, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini

“L’ingresso dei sette comuni dell’Alta Valmarecchia nel territorio riminese è figlio di un percorso condotto con chiarezza, ben spiegato e accettato dalla stragrande maggioranza dei cittadini. E’ stato il primo passo, fondamentale, di un cammino da fare ora insieme, verso una piena integrazione che renda possibile un arricchimento reciproco. Non che prima si fosse distanti e sconosciuti, anzi, proprio la vicinanza e la comunanza delle radici ha reso possibile una Valmarecchia sotto la stessa sigla provinciale, ma ora c’è un progetto da costruire insieme e che riguarda il progresso economico, culturale e sociale per sfruttare sinergicamente le potenzialità di ogni angolo di un territorio così vario e meraviglioso.La Fondazione Cassadi Risparmio di Rimini guarda con grande attenzione al territorio provinciale nella sua interezza, pronta a cogliere opportunità progettuali per intervenire o partecipare nell’ambito della sua missione, a sostegno della comunità. In questa logica di conoscenza va letta la promozione, insieme alla Camera di Commercio di Rimini, di uno studio che auspichiamo possa contribuire a fissare traiettorie, prospettive, orizzonti della nuova provincia di Rimini, più grande e più bella con la presenza di tuttala Valmarecchia”.

Dichiarazione del Presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali:

Il percorso di integrazione tra i 7 comuni e la provincia di Rimini è  in fase di conclusione. Scuole, manutenzione stradale, servizi turistici, emergenza neve, sanità, energia dimostrano l’integrazione avvenuta. Integrazione, non dimentichiamo mai, portata avanti senza che un euro arrivasse da Roma, nonostante responsabilità istituzionale e promesse favorissero l’esatto contrario. Rimangono i problemi generali che sono i problemi del nostro Paese. In primo luogo, come segnalano i cittadini e le imprese, trasporti e accessibilità. E questa è la battaglia che sta combattendola Provincia di Rimini. Collegamenti con il resto d’Italia e d’Europa; l’Autostrada e il ragionamento sulla E45 per e da Roma verso Ravenna e Venezia, cioè verso l’Europa centrale e dell’est; la strada di Gronda ed i finanziamenti; la riqualificazione della Marecchiese per la quale sono stati investiti tra il 2011 ed il 2012 quasi 3 milioni di euro; la rete del Trasporto Pubblico Locale messo in crisi dai tagli governativi, il sistema ferroviario e quello aeroportuale. Dove abbiamo potuto abbiamo fatto da soli, ma senza un sistema Paese che funziona faremo sempre più fatica. In più quale sarà lo scenario di governo a scala sovracomunale tra appena 24 mesi? Province? Area Vasta? E quali competenze? Senza regole chiare e senza risorse (il patto di stabilità come è definito risulta ottuso e discriminante proprio per gli Enti virtuosi) avremo difficoltà grandissime a fare innovazione e sviluppo, che è quello che ci serve per stare e competere nel mondo. Da parte non solo dei 7 della Valmarecchia ma di tutti e 27 i Comuni del territorio riminese, in medesima misura e allo stesso modo”.

LO STUDIO IN SINTESI

Sono trascorsi ormai oltre due anni dall’aggregazione dei sette Comuni dell’Altavalmarecchia nel territorio della provincia di Rimini, e dallo studio prodotto dal ricercatore Silvio Crociati emergono alcuni spunti interessanti che fanno luce sull’economia del territorio e che individuano alcune traiettorie preferenziali di investimento e sviluppo.

* Alcuni numeri: i nuovi abitanti entrati nel territorio riminese sono stati oltre 18.000, con un incremento del territorio del 60%. Le imprese passate nel Registro della Camera di Commercio di Rimini sono state 1.836, delle quali oltre l’80% imprese individuali, la maggior parte appartenenti all’artigianato e all’agricoltura. Le imprese dell’Altavalmarecchia che dichiarano di esportare risultano essere il 5,4% del campione, tendenzialmente hanno una clientela di consumatori finali (60,4%), mentre il 13,5% si rivolge ad imprese industriali (lavoro su commessa); il 9,0% serve gli intermediari del commercio, la restante quota indica forme alternative di clientela (4,5%) ed il 12,6% non risponde.

* Il campione di imprese intervistato ha dato un giudizio sul passaggio amministrativo: la maggior parte degli imprenditori, pari al 50,5%, ha preferito ancora non esprimersi, ponendosi in una posizione di attesa; tra i rispondenti, il 24,3% giudica positivamente il passaggio, il 20,7% lo giudica negativamente, mentre il 4,5% valuta la situazione come prima.

* Il tessuto imprenditoriale rilevato dallo studio di Crociati evidenzia una certa vivacità: negli ultimi tre anni, infatti, le imprese hanno investito in macchinari e attrezzature (48,6%), hardware, software ed ICT (27%); inoltre il 24,3% ha migliorato il proprio ambiente di lavoro (capannoni o locali) ed investito in marketing e pubblicità. Le imprese hanno in prospettiva per il 2012 investimenti in macchinari e attrezzature (27,9%), marketing e pubblicità (21,6%), ed in hardware, software ed ICT (14,4%).

* Mobilità e infrastrutture sono le prime voci dell’agenda ‘ideale’ stilata dagli imprenditori intervistati: il miglioramento della rete viaria viene richiesto dalla metà degli intervistati (52,3%), ad essi va aggiunto il 9,5% che invece ritiene quale infrastruttura necessaria la ferrovia; d’altro canto vengono anche dichiarati necessari marketing&pubblicità (24,3%), servizi di orientamento al mercato (16,2%) e supporto tecnologico (10,8%).

* Ambiti incentivanti per la Valle: gli imprenditori indicano nelle infrastrutture (50,5%) l’ambito maggiormente incentivante perla Valmarecchia, a seguire sviluppo turistico (18%) e incentivi al sistema delle imprese (16%). La tutela ambientale (6,3%) ed i progetti storico-culturali (4,5%) completano il quadro delle indicazioni.

* Le priorità: gli ambiti indicati come prioritari sono quelli della viabilità (45%), del turismo (18%), degli incentivi per il sistema delle imprese (10%). Il restante 27% è rappresentato da una serie di priorità legate all’ospedale ed alla sanità, al cambiamento di metodo e di persone, al sostegno alla scuola ed all’istruzione, alla tutela dell’ambiente, alla realizzazione di una diga per l’energia elettrica, sostegno ai giovani, ad una svolta morale e di atteggiamento degli amministratori, ai metodi ed alla politica che debbono essere più efficaci, ecc.