MATTEO CELLINI, SCRITTORE PREMIO CAMPIELLO OPERA PRIMA 2013, HA INCONTRATO QUESTA MATTINA GLI STUDENTI DEL LICEO LINGUISTICO SAN PELLEGRINO

Il romanzo ‘Cate, io’, storia di un’adolescente alle prese con il problema dell’obesità,

è stato lo spunto per compiere una riflessione su tematiche quali pregiudizi sociali e solitudine,

ma anche su amicizia, passione per la cultura e amore per la scrittura.

Misano Adriatico, 5 dicembre 2014 – Il Liceo linguistico San Pellegrino ha ospitato questa mattina lo scrittore Matteo Cellini, vincitore del Premio Campiello Opera prima nel 2013 con il romanzo “Cate, io”.

Cellini ha incontrato nell’Aula Magna gli studenti delle prime classi per parlare del suo romanzo d’esordio, fonte di numerosi spunti di riflessione per le nuove generazioni su temi che li toccano in prima persona: i problemi dell’adolescenza, la scuola, l’importanza dell’immagine, ma anche l’amicizia, l’ironia e la passione per la cultura.

“Cate, io” è la storia di una diciassettenne obesa, studentessa in un liceo di Urbania, paese della provincia marchigiana, alle prese con le quotidiane difficoltà di affrontare il mondo in un corpo taglia XXXL.

Il problema dell’obesità finisce per diventare la lente d’ingrandimento sulle dinamiche sociali, i pregiudizi sociali, le sofferenze giovanili, ma anche per dilatare altri aspetti come l’amicizia, l’intelligenza, le passioni.

Matteo Cellini, nato a Urbino nel 1978, vive a Urbania e insegna lettere in una scuola media. “Cate, io” (Fazi 2013) è il suo primo romanzo.

“Le giornate dedicate all’incontro con l’autore – commenta Silvia Paccassoni, preside del Liceo Linguistico San Pellegrino – le riteniamo a pieno titolo momenti formativi per i nostri ragazzi. L’ascolto e il colloquio con uno scrittore, con chi materialmente scrive i libri che leggono, li motiva alla lettura e allo sviluppo del loro senso critico, oltre che a essere stimolo di dibattito e di confronto tra loro, gli insegnanti e lo stesso scrittore. Cellini, poi, è uno scrittore giovane, a sua volte insegnante, conosce dunque bene il mondo dei ragazzi ed è stata davvero una bella esperienza per i nostri studenti incontrarlo”.