Pubblicata la norma UNI 11591 sui requisiti professionali di traduttori e interpreti
Misano Adriatico, 21 ottobre 2015 – Da poco più di un mese sono state pubblicate le regole scritte che definiscono i requisiti di conoscenze, abilità e competenze del traduttore e dell’interprete, ossia dei professionisti nel campo della comunicazione interlinguistica in conformità al Quadro Europeo delle qualifiche e alla Guida CEN 14.
Nello specifico, si tratta della norma UNI 11591 che rientra nel quadro della Legge n. 4 del 2013 sulle disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini e collegi.
Ieri a Misano, nell’aula Magna del San Pellegrino, la novità è stata illustrata a una platea di studenti della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici da Sandro Corradini, uno dei delegati ai lavori della norma di AITI, l’Associazione Italiana Traduttori e Interpreti, e da Elena Tomassini, docente presso la SSML Fondazione Universitaria San Pellegrino e interprete di conferenza Assointerpreti.
Entrambi hanno fatto parte del Gruppo di Lavoro responsabile della stesura della norma volontaria tecnica, nell’ambito della “Commissione Tecnica UNI 006 Attività professionali non regolamentate”, il primo in rappresentanza di AITI e la seconda per conto della FUSP.
L’UNI è l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione che si occupa di norme tecniche volontarie nei settori industriale, commerciale e nel terziario.
La novità interessa 5000 traduttori e interpreti che lavorano in Italia e tutti coloro che ambiscono a svolgere questa professione, in quanto la norma delinea chiaramente i requisiti professionali specifici necessari. La norma rappresenta inoltre un punto di riferimento per coloro, enti e privati, che si avvalgono di questa categoria di professionisti.
Con la sua lunga esperienza nella formazione linguistica e nella ricerca sulla traduzione la Fondazione Universitaria San Pellegrino – FUSP, tramite la professoressa Elena Tomassini, ha contribuito alla stesura della norma UNI 11591, che ha richiesto ben due anni di lavori.
“A differenza di altri Paesi – spiega la professoressa Tomassini –, in Italia non esiste alcuna procedura di accreditamento o di certificazione per questi professionisti. Con questa norma tecnica volontaria si stabiliscono a livello nazionale le qualifiche richieste a questi professionisti e i compiti che svolgono, disciplinando precisi profili: traduttore tecnico-scientifico, adattatore-dialoghista, traduttore giuridico-giudiziario, localizzatore, interprete di conferenza, interprete in ambito giuridico-giudiziario, interprete in ambito socio-sanitario, interprete in ambito commerciale.
Il passo successivo sarà la Certificazione di conformità alla norma UNI, che sarà rilasciata da enti certificatori accreditati presso Accredia con la collaborazione delle associazioni professionali che hanno contribuito alla stesura della norma”.
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