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Melodie d’amore nelle valli fatate
Un secolo di musica per Francesca da Rimini e per Dante
Evento musicale a cura di Antonio Rostagno ed Enrico Mayer
A Gradara, nella Corte della Rocca Malatestiana, il 22 giugno alle 21.00
Gradara, 18 giugno 2021 – Si terrà martedì 22 giugno alle 21.00, presso la Corte della Rocca Malatestiana di Gradara, un nuovo appuntamento con Francesca2021, tributo a Dante e Francesca da Rimini nel settimo centenario della morte del Poeta.
Con l’evento musicale “Melodie d’amore nelle valli fatate”, a cura di Antonio Rostagno ed Enrico Mayer, ripartono gli appuntamenti culturali nelle terre malatestiane tra Romagna e Marche: mostre, concerti, seminari, convegni di studio, attività didattiche per le scuole e tanto altro.
Le celebrazioni sono iniziate l’8 marzo, in occasione della Festa delle Donna, con l’evento planetario BACI DAL MONODO – WORLDWIDE KISSES, che ha visto recitare e animare i versi di Francesca da Rimini insegnanti e studenti provenienti da 21 università da tutto il mondo, e proseguiranno per tutto l’autunno.
Il concerto del 22 giugno propone un viaggio nella cultura romantica e nella mutevole interpretazione della complessa e controversa figura di Francesca da Rimini.
Nella storia della musica due personaggi danteschi hanno avuto una particolare fortuna: Francesca da Rimini e Ugolino della Gherardesca. Figure profondamente tragiche, la cui morte si presta a momenti di alta compassione, due figure implicitamente musicali.
Attraverso questi due personaggi, presto divenuti miti romantici, verrà tracciata una narrazione musicale che attraversa l’intero diciannovesimo secolo, alternando esecuzioni di esempi musicali di maggior interesse e un discorso verbale che colleghi e conduca il percorso.
Ingresso gratuito
L’evento fa parte di
FRANCESCA2021
Tributo a Dante e a Francesca da Rimini nel VII centenario della morte del Poeta
Trenta appuntamenti culturali da marzo a dicembre 2021
nei territori malatestiani tra Romagna e Marche promossi dai Comuni di Rimini e di Gradara con la collaborazione delle Regioni Emilia-Romagna e Marche e di Apt Servizi dell’Emilia Romagna
su idea e progetto di Ferruccio Farina CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI FRANCESCA DA RIMINI
www.francescadarimini2021.com
DETTAGLI DELLA SERATA SUL SITO
Gradarainmusica22giugno – Francesca da Rimini (francescadarimini2021.com)
PROGRAMMA DELLA SERATA
Musiche in programma
1) Gioacchino Rossini, Noi leggevamo un giorno per diletto (Pini)
2) Gioacchino Rossini, Nessun maggior dolore (da Otello, atto III) (Pini)
3) Vincenzo Fiocchi, Francesca di Arimino, cantata (pagine scelte per pianoforte) (Malossi Bottignole)
4) Amilcare Ponchielli, Noi leggevamo insieme (Mejias)
5) Vincenzo Schira, Francesca da Rimini, musiche per il balletto (pagine scelte per pianoforte) (Malossi Bottignole)
6) Nicolò Zingarelli, Il Conte Ugolino, cantata (Pini)
Intervallo
7) Gaetano Donizetti, Il canto XXXIII dell’Inferno di Dante, cantata (Grassi)
8) Gaetano Donizetti, Ave Maria (Duetto) (Mejias, Pini)
9) Hans von Bülow, Tanto gentile e tant’onesta pare (Pini)
10) Giacomo Puccini, Storiella d’amore (Mejias)
11) Ciro Pinsuti, Tanto gentile e tant’onesta pare (Pini)
12) Riccardo Zandonai, Aria di Francesca (da Francesca da Rimini, Atto III) (Mejias)
Interpreti:
Francesca da Rimini Ensemble
Anais Mejias, soprano- Daniela Pini, mezzo-soprano Luca Grassi, baritono Nicola Pantani, pianoforte Livia Malossi Bottignole, pianoforte
Introduzione
Prof. Matteo Macinanti
Francesca da Rimini negli specchi della musica
Nella storia della musica due personaggi danteschi hanno avuto una particolare fortuna: Francesca da Rimini e Ugolino della Gherardesca, due figure profondamente tragiche, la cui morte si presta a momenti di alta compassione, due figure implicitamente musicali. Attraverso questi due personaggi, presto divenuti miti romantici, verrà tracciata una narrazione musicale che attraversa l’intero diciannovesimo secolo, alternando esecuzioni di esempi musicali di maggior interesse e un discorso verbale che colleghi e conduca il percorso.
Quello di Dante e la musica sembra un rapporto consolidato, ma in realtà non è così. Nella ricorrenza del settimo centenario della morte, è quindi di grande interesse scoprire come, quando e perché i compositori hanno sviluppato l’interpretazione dei testi danteschi.
Dalla morte del poeta a quasi tutto il Settecento si contano soltanto una decina circa di intonazioni musicali, perché la poesia dantesca era considerata inadatta, troppo concettosa e antimusicale. Nell’Ottocento, improvvisamente, le intonazioni dantesche arrivano a diverse centinaia, fenomeno che conferma quel “nuovo Dante”, quella riscoperta romantica di Dante che la storia della cultura ha indagato da altri punti di vista.
Francesca è la celebrazione dell’amore al di sopra delle convenzioni sociali, Ugolino la rappresentazione della violenza politica al di sopra di ogni affetto. In entrambi i casi Dante crea il quadro dell’umano, della potenza degli affetti più profondi e naturali, oppressi e negati da leggi e convenzioni sociali: da un lato l’amore al di sopra dei patti fra famiglie, dall’altro l’amore paterno davanti al quale la violenza per scopi di potere non ammette alcuna pietà. Non per caso Dante descrive Francesca e Ugolino con grande compassione, pur collocandoli nell’Inferno, a causa precisamente della loro incapacità di frenare le passioni. E in entrambi i casi la musica ha la funzione di rappresentare questi affetti naturali, questa originaria passione emotiva, l’uomo naturale al di sopra delle regole civili, che il secolo romantico ha portato al centro degli interessi. E per tal motivo le due figure di Ugolino e Francesca, apparentemente tanto diverse, sono nella concezione dantesca speculari e complementari. Per questo il programma proposto le tiene insieme considerandole come due aspetti della medesima concezione umana di Dante.
Un concerto dedicato a queste, quindi, propone un viaggio nella cultura romantica (soprattutto, ma non solo italiana) e nella sempre mutevole interpretazione della complessa, controversa figura della sfortunata amante.
Mettere in musica Dante, per tutti, è una scelta assai impegnativa, e tutti trattano la parola con estremo rispetto, in un modo del tutto inusuale al confronto con la prassi consueta nella lirica da camera, ossia in modo del tutto diverso da una semplice “poesia per musica”.
E anche se non tutte le intonazioni sono all’altezza dei grandi compositori storici, sarà di grande interesse ascoltare come attraverso il secolo l’immagine di Francesca in musica si trasforma anche in relazione alle rappresentazioni letterarie e pittoriche; per illustrare questa varietà, quindi, si sceglie una formula narrativa in cui alla musica verranno alternate brevi spiegazioni storiche delle singole musiche, ordinate secondo un coerente filo discorsivo.
Ne viene fuori un vero e proprio racconto non tanto o non solo sulla figura della Francesca ottocentesca, peccatrice, redenta, redentrice, guerriera a sua volta, santa o tragica, ma anche dello sviluppo della cultura italiana da inizio secolo all’età umbertina. Potenza degli affetti più profondi e naturali, oppressi e negati da leggi e convenzioni sociali: da un lato l’amore al di sopra dei patti fra famiglie, dall’altro l’amore paterno davanti al quale la violenza per scopi di potere non ammette alcuna pietà.
Non per caso Dante descrive Francesca e Ugolino con grande compassione, pur collocandoli nell’Inferno, a causa precisamente della loro incapacità di frenare le passioni. E in entrambi i casi la musica ha la funzione di rappresentare questi affetti naturali, questa originaria passione emotiva, l’uomo naturale al di sopra delle regole civili, che il secolo romantico ha portato al centro degli interessi.
E per tal motivo le due figure di Ugolino e Francesca, apparentemente tanto diverse, sono nella concezione dantesca speculari e complementari. Per questo il programma proposto le tiene insieme considerandole come due aspetti della medesima concezione umana di Dante.
Mettere in musica Dante, per tutti, è una scelta assai impegnativa, e tutti trattano la parola con estremo rispetto, in un modo del tutto inusuale al confronto con la prassi consueta nella lirica da camera, ossia in modo del tutto diverso da una semplice “poesia per musica”.
Sarà di grande interesse ascoltare come attraverso il secolo l’immagine di Francesca in musica si trasforma anche in relazione alle rappresentazioni letterarie e pittoriche; per illustrare questa varietà, quindi, si è scelta una formula narrativa in cui alla musica verranno alternate brevi spiegazioni storiche delle singole musiche, ordinate secondo un coerente filo discorsivo.
Un vero e proprio racconto non tanto o non solo sulla figura della Francesca ottocentesca, peccatrice, redenta, redentrice, guerriera a sua volta, santa o tragica, ma anche dello sviluppo della cultura italiana da inizio secolo all’età umbertina.