Hera tra i leader mondiali dell’economia circolare: ammessa nel programma CE100 della Fondazione Ellen MacArthur

Il Gruppo Hera è stato ammesso nel prestigioso programma internazionale CE100 della Fondazione Ellen MacArthur, che coinvolge le principali aziende capaci di distinguersi per l’impegno nella transizione verso un’economia circolare. La multiutility è la seconda società italiana a completare il percorso di inserimento nel programma che comprende, oltre a grandi gruppi concentrati perlopiù in Europa, Stati Uniti e Sudamerica, anche istituzioni, università, piccole e medie imprese, con l’intento di favorire la conoscenza dei temi legati all’economia circolare, lo scambio di esperienze, l’avvio di progetti in partnership e collaborazioni nel campo della ricerca e sviluppo.

 

I contatti iniziali tra Hera e la Fondazione, la prima e più attiva al mondo in questo settore, si sono sviluppati in occasione della partecipazione di Ellen MacArthur al convegno organizzato a Bologna, lo scorso giugno, sui temi dell’economia circolare. L’evento ha infatti permesso a MacArthur di conoscere la realtà, le politiche, le iniziative, i risultati e le best practice del Gruppo e di averne una visione di insieme.

 

In tal senso si sono rivelati qualificanti per l’ingresso di Hera al CE100 il rilevante anticipo nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Ue per l’economia circolare nei territori serviti dal Gruppo, l’impegno in termini di efficienza energetica con il target di riduzione del 5% dei consumi al 2020 e l’utilizzo di sola energia rinnovabile a partire dal 2017, il progetto biometano a Sant’Agata Bolognese e la significativa presenza nella filiera del recupero del rifiuto organico attraverso i biodigestori per la produzione di energia elettrica rinnovabile, ma anche l’ingresso nel settore del riciclo della plastica con la recente acquisizione di Aliplast, oltre ai numerosi progetti di educazione ambientale nelle scuole e alle iniziative per la riduzione dei rifiuti attraverso il riuso (Scart, Cambia il finale, Ciboamico, Farmacoamico tra le altre).

 

Nello specifico nell’area di Rimini con il progetto “Cambia il finale” nel 2016 sono stati raccolti 29.588 tra mobili ed elettrodomestici, pari a oltre 123 tonnellate, di cui oltre 88 tonnellate sono state avviate al riuso. L’iniziativa ha permesso di ridare vita non solo ai beni ingombranti, ma anche a indumenti e giochi per bambini, usati ma ancora utilizzabili, alimentando un circuito virtuoso e solidale del riuso, in linea con i principi dell’economia circolare.

 

Inoltre, sempre nel nostro territorio, il biodigestore di Cà Baldacci tratta annualmente circa 40.000 tonnellate di rifiuto organico proveniente dalla raccolta differenziata, da cui si ricavano 7 milioni di kWh annui di energia elettrica e 3.000 tonnellate di compost. In questo processo, il biodigestore è in grado di soddisfare la domanda energetica di 2.700 famiglie.

 

“L’ingresso nel CE100 conferma la dimensione internazionale nella quale si collocano gli ottimi risultati conseguiti da Hera sul fronte dello sviluppo di un’economia circolare – è il commento dell’Amministratore Delegato, Stefano Venier –. Un riconoscimento che ci inorgoglisce e nel contempo offre nuove e importanti opportunità di interazione con interlocutori estremamente qualificati e una maggiore visibilità su progetti e strumenti innovativi. Completare la transizione verso l’economia circolare è una sfida etica, culturale e di business e da questo punto di vista il Gruppo Hera è abituato ad anticipare i tempi. Le nuove opportunità saranno di sicuro stimolo per un ulteriore consolidamento della nostra crescita sostenibile e duratura”.

 

Questo riconoscimento suggella e rilancia un percorso strategico avviato ormai da tempo, nell’ambito del quale il Gruppo Hera ha progressivamente aumentato il proprio impegno sul fronte della sostenibilità e dell’economia circolare, fino a rendicontare – a partire dal Bilancio di Sostenibilità 2016 – il valore condiviso prodotto, cioè la quota di margine operativo lordo generata perseguendo obiettivi che rispondono alle priorità dell’Agenda ONU al 2030 (risultata pari a 300 milioni di euro nel 2016, il 33% del totale). La proiezione internazionale dell’impegno di Hera, già coerente con gli obiettivi comunitari – raggiunti e superati, ad esempio per quanto riguarda il riciclo degli imballaggi – allarga così in misura ulteriore il proprio respiro, qualificando la multiutility come un attore centrale nel consolidamento di modelli di sviluppo che, nel solco tracciato dal programma CE100, facciano convergere crescita e tutela dell’ambiente.

 

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Cecilia Bondioli

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