“Dérive” – martedì 22 agosto inaugurazione della mostra di Matilda Volpini, Sofia Sonvico e Triss Qian
E’ in programma martedi 22 agosto, dalle 19 alle 21 al Castello di Montefiore Conca, l’inaugurazione della mostra/installazione “Dérive” di Matilda Volpini, Sofia Sonvico e Triss Qian (ingresso libero). Si tratta di un’iniziativa promossa da Opificio della Rosa in collaborazione con il Comune di Montefiore Conca. Un’installazione effimera realizzata con le tecniche della grafica d’arte, della durata di due ore, creata site-specific per le mura del castello.
Le tre giovani artiste in residenza artistica all’Opificio della Rosa, provengono dalle università RUFA di Roma (Matilda e Sofia) e dalla Central Saint Martins di Londra (Triss) e si sono incontrate all’Opificio della Rosa con la volontà di indagare con gli strumenti della grafica Montefiore Conca e la magia dei suoi spazi.
“Dérive – spiegano le protagoniste della mostra – è un progetto che nasce dal percorso di processione come concetto chiave, interpretato in modo libero e soggettivo dalle tre artiste. La mostra vuole essere un percorso non prestabilito, dove il fruitore può decidere come e dove muoversi solo in base alle sue sensazioni. Questa modalità di esposizione prende ispirazione dalla teoria della Dèrive di Guy Debord, espressa in The Society of Spectacle, dove descrive come sia importante il perdersi durante un cammino, favorendo la rottura cosciente dei percorsi abitudinari, portando la mente, e l’esperienza che ne deriva ad un arricchimento sensoriale e psico-emotivo. La deriva si presenta come movimento psicogeografico che porta alla perdita delle ragioni razionali di spostamento e di azione, lasciandosi andare alle sollecitazioni del terreno sul quale ci si trova. Figura importante diventano le particolari cellette della tradizionale processione per il Santuario della Bonora di Montefiore, che incuriosiscono i passanti, portati inconsciamente a fermarsi e riflettere sul significato dell’oggetto, che privato della sua simbologia religiosa richiama: casa, sosta, respiro, famiglia, punto fermo. L’obiettivo è quello di creare una forma di navigazione sensoriale dove lo spettatore è guidato solo ed esclusivamente da se stesso. La destrutturazione della processione che lega la camminata ad un’esperienza spirituale e che normalmente è lineare, diventa un percorso personale, non condizionato da indicazioni o obblighi esterni. La breve mostra temporanea vuole racchiudere tutti questi significati legati al luogo di Montefiore Conca; è un interrogativo su noi, gli altri, il punto di partenza e il punto d’arrivo, ma soprattutto su tutto ciò che sta nel mezzo.”