BANCA CARIM PER AERADRIA

Rimini, 28 maggio 2013 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carim, nella seduta odierna, ha approvato il progetto di favorire il sostegno finanziario ad Aeradria conferendo i propri crediti nel capitale della società, per consentirne la indispensabile ricapitalizzazione.

Nella circostanza, il Consiglio ha preso atto delle numerose manifestazioni di interesse pervenute anche da altri importanti creditori a partecipare alla operazione di ricapitalizzazione prospettata dalla Banca; ed ha altresì preso atto dei risultati confortanti di una pre-analisi di carattere industriale sulla fattibilità di un programma di ristrutturazione aziendale che, partendo dalla ricapitalizzazione della Società, ed attuando una serie di altri interventi che sono stati giudicati sostenibili, mira ad assicurarne il riequilibrio della gestione e l’avvio del risanamento.

Consapevole della delicatezza del momento conseguente alla dichiarazione di inammissibilità della procedura di concordato preventivo presentata da Aeradria, che espone la Società a oggettivi rischi di continuità aziendale, Banca Carim ha deliberato di verificare immediatamente anche la tenuta finanziaria del piano industriale già delineato, affinché Aeradria sia messa in condizione di valutare in tempi brevi – nella autonomia decisionale che deve continuare a caratterizzarne l’attività – l’opportunità di avvalersi della collaborazione che le viene offerta dai maggiori creditori.

A tale proposito, pur ritenendosi ineludibile la conseguenza che l’ingente apporto finanziario da parte dei creditori – la cui rinuncia consentirebbe il salvataggio di Aeradria – porterà i creditori stessi a diventare, complessivamente, i soci di maggioranza della Società: tuttavia non ci sono ragioni per dubitare che sarà possibile pervenire con tutti i soci, ivi compresi coloro che lo sono già e che intendessero rimanerlo contribuendo alla ricapitalizzazione, ad accordi equilibrati e trasparenti che assicurino ad Aeradria una governance adeguata: una governance nello stesso tempo competente e sensibile alle esigenze e alle aspettative del territorio, assicurando comunque la creazione delle condizioni che consentano il perseguimento dell’obiettivo, già indicato dall’attuale socio di maggioranza relativa di Aeradria (la Provincia di Rimini), “di imboccare la strada da percorrere con convinzione fino in fondo di una riconfigurazione societaria mirata ad attrarre e a essere più attrattiva rispetto all’apporto di capitali privati”.

Ciò senza che Banca Carim coltivi propositi di natura speculativa, mirando l’intervento deliberato dal Consiglio a tutelare le ragioni di credito dell’Istituto nei confronti della società di gestione dell’Aeroporto di Rimini.

Il progetto che a parere di Banca Carim potrebbe consentire il salvataggio di Aeradria tiene naturalmente conto delle indicazioni fornite dal Ministero dello Sviluppo Economico con l’”Atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale”, emanato il 29 gennaio 2013, nel quale, tra l’altro, è ritenuta opportuna la progressiva dismissione di quote societarie da parte di enti pubblici, per favorire l’ingresso di capitali privati, nonché prevista la predisposizione di piani di riequilibrio per raggiungere, entro breve termine, adeguati livelli di patrimonializzazione, come peraltro previsto dalla normativa vigente.

Nell’occasione il Consiglio di Amministrazione della Banca ha anche approfondito i tempi ed i modi dello sviluppo della relazione di clientela con Aeradria, ricavandone la conferma che Banca Carim, in realtà, non s’è mai sottratta al suo ruolo di Istituto di credito di riferimento del territorio, anche nei difficili momenti appena trascorsi, tant’è che oggi è il principale creditore .

Banca Carim non si sente in alcun modo chiamata in causa da chi afferma che “Aeradria ha realizzato gli investimenti necessari confidando nella concessione di credito bancario” e che la “mancata erogazione ha provocato la crisi della società”: chi ne parla certamente si riferisce ad una nota operazione di finanziamento, organizzata da un pool di banche al quale Banca Carim era assolutamente estranea, che all’ultimo momento non si è concretizzata per il disimpegno di alcuni Istituti di Credito, e di cui a Banca Carim non potrebbe essere attribuita alcuna responsabilità diretta o indiretta.

Il nostro Piano immaginato per Aeradria – commenta Sido Bonfatti, Presidente di Banca Carim – è la concreta dimostrazione di quanto siamo impegnati per risolvere, se possibile, il dissesto di Aeradria, immaginandone anche una prospettiva di attività. Banca Carim ha sempre fatto la sua parte, assumendosi ogni volta responsabilità e rischi connessi; lo ha fatto in passato e anche durante il periodo nel quale era sottoposta a Commissariamento. Ha finanziato gli investimenti di Aeradria e ha anticipato gli apporti che sarebbero dovuti arrivare dai Soci.

L’iniziativa adottata dal nuovo Consiglio di Amministrazione è ora un ulteriore contributo, sia economico che progettuale, alla complessiva tutela dello scalo aeroportuale, che si propone di salvaguardare una infrastruttura di interesse comune insieme alla legittima e doverosa tutela dei crediti della Banca”.