DAL ROTARY UN OMAGGIO ALLE FORZE ARMATE
RICORDO A DIECI ANNI DA NASSIRIYA E TESTIMONIANZA SULLA VICENDA DEI FUCILIERI ITALIANI
ALLA SERATA PRESENTI IL COMANDANTE DELLA BRIGATA SAN MARCO,
IL PADRE DI MICHELE GIRONE ED IL PORTAVOCE DELLE FAMIGLIE DEI DUE MILITARI ANCORA TRATTENUTI IN INDIA.
Rimini, 13 novembre 2013 – Nella tradizionale serata dedicata alle Forze armate, il Rotary Club Rimini Riviera ieri sera ha ricordato i caduti di Nassiriya a dieci anni dall’attentato che vide cadere 17 militari e 2 civili italiani, oltre a 9 civili iracheni; la serata è stata anche l’occasione per ricordare i due fucilieri della Marina ancora trattenuti in India dopo la vicenda ‘Enrica Lexie’. Ospiti della serata, promossa in interclub con Round Table 12 Rimini, tre relatori d’eccezione: il Contrammiraglio Pasquale Guerra, Comandante della Brigata Marina San Marco (dal febbraio 2012); Michele Girone, padre di Salvatore e Christian D’Addario, nipote di Massimiliano Latorre e portavoce delle famigliedei due militari italiani. A impreziosire la serata, la presenza del Vice Prefetto Di Nuzzo e dei comandanti delle varie forze armate presenti a Rimini. “Ero lì a Nassiriya quel giorno di dieci anni fa – ha esordito il Contrammiraglio Guerra – e a dieci anni di distanza mi si stringe il cuore nel pensare a quei drammatici momenti. Ebbi solo un lievissimo sollievo quando il mio ufficiale mi fece sapere che ‘noi ci siamo tutti’, ed invece poi lo strazio dei tanti ragazzi morti con la divisa addosso e nell’esercizio di una missione di pace, oltre ai civili”. Il capo dei marò ha poi descritto la Brigata, che ‘militarmente’ parlando rappresenta la capacità del Paese nella proiezione in mare. “Io sono personalmente certo dell’innocenza dei nostri due fucilieri – ha detto il Contrammiraglio Guerra a proposito dei due marò in attesa di processo – li ho sentiti due ore dopo l’accaduto e so come sono andate le cose. Hanno sparato a mare, non alle persone, secondo le regole d’ingaggio Ora, dopo le tante vicende accadute, siamo ad un punto di svolta. Le autorità indiane li hanno trattenuti così a lungo perché vogliono la testimonianza degli altri quattro marò presenti, il Governo italiano ha offerto tre opzioni: interrogatorio in teleconferenza, con memoria scritta, oppure dal vivo ma in Italia. Negli ultimi tre giorni è avvenuta la terza opzione e ora confidiamo nel buon senso delle autorità. Decideranno se processarli o no. Io li aspetto a Brindisi, mi interessa solo questo”. Con poche e dignitose parole, Michele Girone ha ribadito: “Manteniamo la fiducia, ci fidiamo del Governo, li aspettiamo a casa”.