IL TEMPIO MALATESTIANO OLTRE L’ITALIA. DOMANI IL TERZO APPUNTAMENTO

Scritti forestieri fra Ottocento e Novecento

Presenze bizantine e russe nella storia del Tempio

Convegno domani dalle ore 18,00

Rimini, 14 novembre 2013 – Il Rinascimento nel Tempio rivisto attraverso pensatori bizantini e russi. È questo il tema di fondo del nuovo appuntamento con il ciclo “Il Tempio Malatestiano oltre l’Italia. Scritti Forestieri tra Ottocento e Novecento”, previsto per domani, venerdì 15 novembre 2013, dalle ore 18,00 all’interno del Tempio Malatestiano.

Interverranno Franco Bacchelli dell’Università degli Studi di Bologna, che proporrà “Pletone nel Tempio: la scelta di Sigismondo”, e Alessandro Giovanardi dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose con una relazione su “Pagine russe sul Malatestiano”.

Bacchelli, ricercatore brillante, si soffermerà sulla figura del filosofo Giorgio Gemisto Pletone, le cui ossa dal 1463 riposano in una delle arche del Tempio Malatestiano per volontà di Sigismondo, togliendola dall’ambito del sensazionalismo e restituendola al suo valore di grande mediatore della cultura ellenistica e platonica nel Rinascimento italiano. Di Pletone emergeranno novità importanti sulla sua figura storica e filosofica, grazie al ritrovamento da parte di Bacchelli di materiali letterari rari ed inediti che lo riguardano.

Giovanardi parlerà di come alcuni intellettuali russi abbiamo in modo diretto o indiretto studiato i grandi temi malatestestiani, in particolar modo quelli artistici (Giotto, Leon Battista Alberti, Agostino di Duccio, ecc…). Si occuperà soprattutto di Vladimiro Zabughin (1880-1923), geniale erudito di San Pietroburgo, che visse in Italia fino alla morte, scrisse quasi tutta la sua opera in italiano, occupandosi molto dei monumenti storici malatestiani di Rimini. Questo uomo straordinario, morto durante un incidente alpinistico, fu riscoperto da Augusto Campana negli anni ’80 e ‘90 del Novecento. Zabughin è il primo intellettuale a rileggere il Rinascimento e il Tempio di Sigismondo come forme del pensiero cristiano e in continuità, non in contraddizione, col Medioevo cattolico e ortodosso. In lui il Tempio è visto come un ponte tra Oriente e Occidente.

Il ciclo “Il Tempio Malatestiano oltre l’Italia. Scritti Forestieri tra Ottocento e Novecento” nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini, con il patrocino dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, dell’Università degli Studi di Ferrara e Museo della Città di Rimini (Mente Locale, 2013) e l’ospitalità della Diocesi di Rimini.

È a cura della professoressa Paola Spinozzi in collaborazione con Alessandro Giovanardi e Massimo Pulini.

La partecipazione dei docenti al ciclo d’incontro è riconosciuta quale attività di formazione dal Ministero dell’Istruzione, in quanto promossa dai Musei Comunali di Rimini, struttura accreditata con decreto del 14.03.2003 ai sensi del D.M. n. 177/2000 riconfermato con decreto del 14.07.2006.

INFO: Segreteria della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini 0541/351611 – Fax 0541/28660 – segreteria@fondcarim.it.

 

CURRICULA RELATORI

Franco Bacchelli, straordinaria figura di erudito e raffinato bibliofilo, è ricercatore di Storia della Filosofia all’Università di Bologna ed è docente incaricato presso l’Università di Ferrara. Si è formato principalmente a Pisa, nella Classe di lettere e filosofia, sezione di filologia classica, della Scuola Normale Superiore e all’Università Statale, discutendo la tesi, Appunti sulle concezioni filosofiche e cosmologiche di Marcello Palingenio Stellato con Eugenio Garin e Nicola Badaloni. Vincitore di molte borse di studio, in particolar modo a Napoli, presso l’Istituto universitario “Suor Orsola Benincasa” e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, ha conseguito il dottorato di ricerca presso il Museo della Scienza di Firenze. Della sua amplissima bibliografia si ricordano almeno la voce Umanesimo, in Enciclopedia Filosofica, XI, Milano, Bompiani, 2007, pp. 560-568; i saggi Di Demetrio Raoul Kavàkis e di alcuni suoi scritti (con due lettere inedite di Gemisto Pletone), «Unomolti», 2007, 1, pp. 129-187; Appunti sulle concezioni religiose di Giovanni Pontano, Antonio Galateo, Mario Equicola e Pier Andrea da Verrazzano, in Il pensiero simbolico nella prima età moderna – Institution et pensée symbolique à la Renaissance, Firenze, Olschki, 2007, pp. 21-57; Giovanni Pico e Pier Leone da Spoleto: tra filosofia dell’amore e tradizione cabalistica, Firenze, L. S. Olschki, 2001. Ha recentemente curato, con R. Ebgi, l’edizione critica di Pico della Mirandola, Dell’Ente e dell’Uno, prefazione di M. Bertozzi, postfazione di Massimo Cacciari (Bompiani, Milano, 2010).

Alessandro Giovanardi, storico e critico d’arte, è docente incaricato di Arte Sacra e di Iconografia e Iconologia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Rimini. Laureato in Filosofia all’Università di Bologna con una tesi sul pensatore russo Pavel Florenskij, si è specializzato in Arte sacra (con Timothy Verdon) e ha ottenuto il dottorato di ricerca in Scienze del testo/Scienze filosofiche all’Università di Siena, con una ricerca sullo storico e filologo russo Vladimiro Zabughin; qui ha anche conseguito il master scientifico-culturale di II livello in Estetica, con un saggio sul bizantinista anglo-americano, di fede russo-ortodossa, John Lindsay Opie. È autore di brevi saggi che trattano il rapporto tra filosofia e arte nel pensiero russo (Florenskij, Evdokimov, Zabughin), e in quello italiano più attento alla tradizione slava (Cristina Campo ed Elémire Zolla). In diversi articoli ha avanzato una nuova interpretazione iconologica della Scuola Riminese del Trecento, offrendo un recente contributo alla Storia delle Chiesa di Rimini (II, a cura di A. Vasina, 2011). È il curatore delle mostre di arte antica Lo Specchio del Mistero. L’icona russa tra XVIII e XX secolo (Rimini, 2008), Un filo rosso tra le dita. L’Annunciazione nell’Oriente cristiano (Vicenza, 2008), La Natura e la Grazia (Cesena, 2012), Il Visibile Narrare (Cesena, 2013). Tra i suoi saggi si ricordano John Lindsay Opie, estetica simbolica ed esperienza del sacro. Un profilo intellettuale, prefazione di B. Uspenskij, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2011 e «Pietas» e bellezza. La sacralità dell’arte in Cristina Campo, «Archivio italiano per la Storia della Pietà», XX, (2007), Edizioni di Storia e Letteratura, Roma.