RI-SCOPRIRE RIMINI

L’Arch. Alessandro Pracucci e un team guidato dall’Ing. Daria Zacchini

hanno vinto il Concorso di idee Abitare Rimini, quest’anno dedicato ad individuare idee per valorizzare il patrimonio storico della città

In gara professionisti under 35 anni, col patrocinio del Comune di Rimini,

Ordine degli Ingegneri e Ordine degli Architetti

Rimini, 12 gennaio 2014 – Due progetti hanno vinto ex aequo il Concorso Abitare, promosso dal Rotary Club Rimini Riviera con il patrocinio del Comune di Rimini, dell’Ordine degli Architetti e dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Rimini. Il titolo di quest’anno, Ri-Scoprire Rimini, mirava a richiedere idee per valorizzare il patrimonio artistico ed ambientale della città.

In gara sette gruppi di progettisti under 35 anni, che in questi mesi hanno elaborato idee utili a comunicare il valore del patrimonio storico e urbano della città.

In palio un premio di 4.000 euro che i due vincitori si sono divisi. I sette progetti che hanno partecipato al concorso sono esposti al Museo della Città fino a domenica 26 gennaio 2014. Alla premiazione sono intervenuti l’Asessore all’Identità dei Luoghi e degli Spazi Massimo Pulini, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Rimini Roberto Ricci e l’Ing Lina Di Giovanni, Segretario del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri.

I DUE PROGETTI VINCITORI

‘QRC-Quale Rimini Cerco’ è il progetto firmato dall’Arch. Alessandro Pracucci che, impegnato in uno stage presso uno studio d’architettura di New York, è rientrato appena qualche ora prima della premiazione.

Il QRC non è solo un arredo con informazioni preconfezionate per un’utenza generale, ma è la risposta particolare alla domanda specifica che ogni suo utente ha. Il ‘cubo’ proposto, modulare, ecologico, multimediale è un elemento ben distinguibile ed individuabile si ha l’immediata consapevolezza di trovarsi in un luogo di interesse per la città. Nasce così il QRC nelle due sue componenti: una fisica l’altra virtuale.

‘Macro Micro Camera. Sguardo da una camera urbana’ è l’altro progetto che a pari merito ha vinto il concorso. A proporlo un gruppo di lavoro formato dagli ingegneri Daria Zacchini, Francesca Pretolani e Annalisa Spagnoli, e dagli studenti Nicolò Maltoni e Federica Zauli.

“Il punto di partenza di Macro Micro Camera – hanno spiegato – è l’edificio culturale per antonomasia, il museo: ora, si prenda il museo, la scatola, la si tagli a strisce, fasce tutte uguali. Si otterranno delle piccole cornici, scatole senza fondo, aperte e disposte ad accettare il fenomeno sfuggente: ossia la città, poiché essa diviene, visivamente, il vero contenuto. Più che di cornici forse si dovrebbe parlare di camere ottiche che catturano le persone di passaggio, cercando di far loro rallentare il passo, magari fermarsi e guardare”.